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L'esibizione

Il bergamasco Matteo Tiraboschi: “Canto a Casa Sanremo, grande emozione”

Il tenore bergamasco non vedente si esibirà martedì 2 marzo alle 16.30 al PalaFiori di Sanremo

Nuovo importante palcoscenico per il cantante Matteo Tiraboschi, tenore bergamasco non vedente: martedì 2 marzo alle 16.30 si esibirà al PalaFiori di Sanremo nell’ambito di Casa Sanremo Live Box.

Si tratta dell’unica manifestazione autorizzata ufficiale organizzata in occasione del Festival di Sanremo, la storica kermesse della canzone italiana. A causa della pandemia da Covid saranno presenti dal vivo gli addetti ai lavori mentre il pubblico potrà seguire le esibizioni in streaming sul canale Youtube di “Casa Sanremo“. Per rimanere aggiornati sulle novità bisogna seguire la pagina Facebook e il profilo Instagram di “Casa Sanremo”.

“La mia partecipazione a questo evento – afferma Matteo Tiraboschi – è scaturita da un’intuizione del cantautore Dylele, che ha consigliato il mio nome a Lino Sansone, il nostro tutor artistico per il team codice 001. Le mie interpretazioni gli sono piaciute e mi ha proposto di prendere parte a questo prestigioso appuntamento. Potermi esibire in un contesto così è una grande emozione, un banco di bellissima prova. Mi esibirò martedì 2 marzo mentre Dylele lunedì 1° marzo: io sono l’unico bergamasco tra i protagonisti di questa iniziativa mentre lui l’unico piemontese e per noi è un onore rappresentare i nostri territori d’appartenenza”.

Entrambi gli artisti esprimeranno messaggi importanti attraverso la musica. Il tenore bergamasco annota: “Il brano di Dylele affronta il tema della violenza sulle donne: quest’anno si sono già verificati mille femminicidi e la sua canzone è uno sprone affinchè le donne possano essere amate e non più maltrattate. Io, invece, canterò ‘Grazie vita’: dove si trova un non vedente che ringrazia la vita? Sono qui e apprezzo tutto ciò che la vita mi ha dato: è un regalo, lo è sempre stato e sempre lo sarà. E sono convinto che sia fondamentale per ognuno di noi imparare a tornare a ringraziare, che significa essere consapevoli di quello che stiamo ricevendo: quando si dice grazie non si diventa logorroici, anzi vuol dire che siamo consci di ciò che Dio ci dà e di quello che ci circonda”.

“Il mio brano e quello di Dylele – aggiunge Tiraboschi – potranno raggiungere i cuori di tanti e vorremmo che alle persone arrivasse non solo l’emozione ma anche il divertimento con cui stiamo vivendo questa nostra avventura. L’emozione ci deve essere ma vogliamo cercare di vivere questa esperienza con leggerezza e goderla appieno: vogliamo essere partecipi di questo evento senza farci solamente travolgere ma essendo coinvolti”.

Parlando dell’amicizia e della collaborazione con Matteo Tiraboschi, Dylele spiega: “Ci siamo conosciuti a Millevoci nel 2019, poi siamo rimasti in contatto, abbiamo approfondito la nostra amicizia e le nostre strade si sono incrociate. Abbiamo notato che le nostre linee melodiche e i testi tendono alla stessa argomentazione: entrambi lottiamo a spada tratta per varie problematiche sociali. Io per esempio scrivo di femminicidio, violenza sulle donne, bullismo, pregiudizio, disabilità, la lotta contro patologie devastanti come il cancro, l’abbandono e la violenza contro gli animali ecc. Ho sempre pensato che gli artisti come noi possano trasmettere messaggi importanti attraverso la musica, quindi ritengo che abbiano la responsabilità e il dovere di fare qualcosa per poter cambiare la nostra società. Il pubblico, specialmente quello più giovane, tende a imitare il suo punto di riferimento: se un artista veicola messaggi negativi chi lo segue tenderà a prendere la parte negativa e a fare quella che non è la cosa giusta, mentre se lancia messaggi positivi si ha la possibilità di sensibilizzare e migliorare le persone che a loro volta diffondono il messaggio ai propri amici e conoscenti a macchia d’olio. È come se unissimo tanti piccoli mattoni creando man mano una fortezza: se ognuno si impegnasse mettendoci del suo potremmo dar vita a un mondo migliore”.

Guardando al prossimo futuro, Dylele osserva: “Io e Matteo Tiraboschi abbiamo in programma molti progetti, per esempio appena sarà possibile porteremo la nostra musica e la nostra arte in 11 città italiane insieme ad associazioni e artisti”. E Matteo Tiraboschi conclude: “Sto collaborando con Dylele che sta scrivendo un libro di poesie con musiche composte da me”.

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