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Bergamo segreta

Villa Mapelli Mozzi, una “reggia” dal fascino senza tempo

Nuova puntata della rubrica domenicale di BGY che fa tappa nell'Isola Bergamasca

“La più grandiosa delle ville della provincia”: è questa la definizione utilizzata da Luigi Angelini per descrivere Villa Mapelli Mozzi.

Situata nei pressi di Ponte San Pietro, l’opera risalirebbe alla fine del Settecento quando la famiglia Mozzi decise di completare i lavori iniziati durante il secolo precedente.

Secondo alcune ricostruzioni, l’ampio fabbricato sarebbe sorto su un castello di proprietà della stessa casata che, a distanza di diversi decenni, avrebbe deciso di edificare l’attuale dimora.

Realizzato in stile neoclassico, l’edificio richiama in diversi parti la Villa Reale di Monza a partire dalla pianta ad “U” dentata passando per il partito architettonico-decorativo caratterizzato da ordini sovrapposti di lesene che in entrambi i casi spartiscono il corpo centrale in cinque campiture.

A differenza dell’esempio brianzolo, la villa presenta due ali laterali più basse, capaci di offrire un particolare impatto sul cortile che accompagna la facciata in cui spiccano le ampie vetrate inserite nell’intelaiatura gialla.

Entrando all’interno è possibile osservare decorazioni di epoca posteriore, fra le quali spiccano quelle di Vincenzo Borromini e Vincenzo Antonio Orelli, mentre è impossibile non notare gli affreschi presenti in una camera da bagno raffiguranti un ampio pergolato in legno con rose e grappoli d’uva.

All’estremo occidentale sopravvive ancora oggi la cappella seicentesca a croce greca, mentre non è più visibile il giardino all’italiana che riempiva la sezione posteriore.

Nonostante i segni del tempo inizino a farsi sentire, Villa Mapelli Mozzi conserva integro il suo grande fascino che ancora oggi fa sognare chi la osserva da lontano.

Fonti

Carlo Perogalli, Maria Grazia Sandri, Vanni Zanella; Ville della provincia di Bergamo; Milano; Rusconi Immagini; 1983

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