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Cinema

La recensione

“Jurassic World”: il ritorno di Jurassic Park dopo 14 anni

I proprietari di un parco a tema cercano di attirare l’attenzione dei turisti con una nuova attrazione, ma un mostro sanguinario sfugge al loro controllo terrorizzando l’isola

Titolo: Jurassic World

Regia: Colin Trevorrow

Genere: Azione, fantascienza

Interpreti: Chris Pratt, Bryce Dallas Howard, Vincent D’Onofrio, Omar Sy, Ty Simpkins

Durata: 124’

Valutazione IMDB: 7/10

Programmazione: Netflix

“Jurassic World”

Più di vent’anni dopo il disastro del “Jurassic Park”, il sogno del professor John Hammond ritorna ad essere reale. Situato nei pressi del mare sudamericano del Costa Rica sorge infatti l’esclusivo ed altamente sperimentale villaggio vacanze “Jurassic World”, che vanta tra le sue numerose attrazioni una folta schiera di creature di origine ancestrale create in laboratorio grazie a tracce di DNA ricavate dopo anni di studi e ricerche.

Tra questi traviamo i dinosauri più famosi: T-Rex, triceratopo, pterodattilo, stegosauro e velociraptor sono solo alcune tra le creature che si potranno apprezzare a mo’ di safari all’interno dell’artificiosa biosfera, ma l’attrazione che più delle altre attirerà il pubblico è un ibrido in fase di sviluppo, creato appositamente per stare all’apice della catena alimentare che porta nel suo corredo genetico le informazioni più utili alla sopravvivenza prese da tutte le altre creature presenti sull’isola. Il nome che gli viene dato è quello di “Indominus Rex” ma questo, una volta sfuggito ai suoi carcerieri, inizierà a devastare il parco a tema, scatenando una reazione a catena dagli effetti devastanti.

Quarto capitolo della pluripremiata saga di “Jurassic Park” e ispirato dall’omonimo romanzo di Michael Crichton, Jurassic World è un colossal fantascientifico che, con più di 1.6 miliardi guadagnati al botteghino, si posiziona al sesto posto della classifica dei film con il più alto incasso della storia. Pubblicato nelle sale più di 14 anni dopo il terzo capitolo della saga e rimasto in fase di sviluppo per più di una decade, il film vede alla regia e alla sceneggiatura il quarantacinquenne Colin Trevorrow, con la benedizione dell’unico ed inimitabile Steven Spielberg che, al contrario dei primi due capitoli della serie, è costretto a cedere il passo e a sedersi tra i produttori.

Mix coinvolgente e adrenalinico di azione fantascientifica, “Jurassic World” rappresenta la degnissima continuazione di una delle saghe più amate di tutti i tempi, riuscendo a cavarsela nell’ardua impresa di ritagliarsi la propria dignità dopo aver toccato e modificato uno dei mostri sacri della cinematografia mondiale. A dettare il passo della storia troveremo una straordinaria alternanza di uomini e di bestie feroci assetate di sangue, giocando su una non troppo velata ambiguità per cui non sarà mai ben chiaro chi tra i due sia veramente l’assassino più crudele, con un Chris Pratt e una Bryce Dallas Howard che più di tutti si distinguono per caratura e valore artistico. Così come i capitoli di fine anni 90’ sbalordirono il pubblico in sala per gli incredibili effetti visivi, più fisici e robotici che digitali, il colossal del 2015 lascia a bocca aperta per l’assoluto fotorealismo con cui creature preistoriche interagiscono con i personaggi in carne ed ossa, lasciando quasi straniti al pensiero dei passi avanti fatti dalla tecnologia in nemmeno vent’anni.

Godibile thriller dalla trama avvincente, “Jurassic World” è una pellicola che ribadisce con forza come il controllo che l’uomo crede di esercitare nei confronti della natura non sia altro che una mera illusione e quando questa, eventualmente, dovesse decidere di voler ribadire il normale ordine non ci sarebbe scampo per nessuno.

Battuta migliore: “Mi raccomando, se qualcosa dovesse inseguirvi scappate!”

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