Continua lo stato di agitazione alla Sematic di Osio Sotto, con i lavoratori che da mesi stanno lottando contro il trasferimento di parte della produzione in Ungheria. Nella mattinata di giovedì 25 febbraio un’assemblea spontanea dei lavoratori ha deciso di proclamare due giornate di sciopero (giovedì 25 e venerdì 26 febbraio) dopo che è arrivata la notizia “informale”, ma da fonte che sembra attendibile, che dai prossimi giorni l’attività produttiva di Sematic potrebbe cessare.
Venerdì mattina alle 9 è previsto un incontro urgente con l’azienda per chiarire la situazione, e alle 11 una nuova assemblea dei dipendenti.
“Lo sciopero è partito spontaneamente – commenta Claudio Ravasio, della Fiom Cgil di Bergamo – è giusto che l’azienda faccia chiarezza sul futuro di questo stabilimento, per rispetto dei lavoratori. I sindacati e i delegati chiedono che i posti di lavoro vengano preservati, ed è quello che ribadiremo domani all’incontro con la direzione. Siamo in attesa di una convocazione del tavolo di crisi aperto in sede ministeriale già previsto per la metà di febbraio, in cui si attendevano risposte da parte aziendale”.
L’ipotesi della delocalizzazione risale alla primavera del 2019, ma è diventata concreta quando il 3 settembre 2020 il gruppo Wittur, di cui l’azienda fa parte, ha annunciato di voler trasferire il 70% della produzione in Ungheria, mettendo a rischio 200 posti di lavoro). Da allora non si ferma la mobilitazione dei lavoratori.
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