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I fondi

Rischio idrogeologico: il Ministero finanzia 48 Comuni bergamaschi per 72 interventi

Oltre 30 milioni assegnati complessivamente alla provincia di Bergamo per opere di messa in sicurezza.

Con decreto del Ministero dell’Interno, martedì 23 febbraio sono stati determinati i Comuni a cui spetta il contributo da destinare a investimenti relativi a opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio.

Complessivamente per l’anno 2021 i contributi ammontano a 1.850.000.000 euro: fino a 1 milione di euro per Comuni con popolazione fino a 5mila abitanti, 2,5 milioni di euro per i Comuni con popolazione da 5.001 a 25mila abitanti e 5 milioni per i Comuni con popolazione superiore a 25mila abitanti.

L’ammontare del contributo attribuito a ciascun ente è stato determinato seguendo i criteri (in ordine prioritario) di investimenti di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, investimenti di messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti, investimenti di messa in sicurezza degli edifici con precedenza a quelli scolastici e di altre struttura di proprietà dell’ente.

Delle oltre 9mila richieste di opere pubbliche pervenute al Ministero, 8.176 sono state ammesse mentre allo stato attuale 2.846 sono state ammesse e già finanziate perchè comprese nella categoria degli investimenti di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico.

Tra i 1.912 enti locali beneficiari ce ne sono anche 48 della provincia di Bergamo, per un totale di 72 interventi:

Foppolo 990.000
Villongo 500.000 (due interventi)
Locatello 690.000
Rota d’Imagna 500.000
Adrara San Rocco 380.000 (due interventi)
Averara 995.000 (quattro interventi)
Valtorta 700.000
Ornica 800.000 (tre interventi)
Sedrina 471.000
Cassiglio 800.000
San Pellegrino Terme 760.000 (due interventi)
Clusone 330.000
Spinone al Lago 321.000
Grumello del Monte 160.000
Fonteno 38.6000
Taleggio 500.000
Cusio 660.000
Branzi 760.000
Piazzatorre 290.000 (due interventi)
Palazzago 980.000
Barzana 750.000
Endine Gaiano 920.000
Almenno San Bartolomeo 220.000
Corna Imagna 800.000
Ubiale Clanezzo 588.118,72
Lenna 1.000.000 (due interventi)
Villa d’Almè 190.500
Mezzoldo 900.000
Terno d’Isola 450.000 (due interventi)
Torre de’ Busi 485.500 (due interventi)
Costa Volpino 1.350.000
Piazza Brembana 450.000
Bottanuco 190.000 (due interventi)
Gorno 760.000 (due interventi)
Predore 995.000
Premolo 98.000
Fara Olivana con Sola 97.000
Bracca 605.785 (quattro interventi)
Algua 320.000
Nembro 85.000
Santa Brigida 880.000
Costa Serina 571.415
Valgoglio 95.000
Trescore Balneario 3.085.000 (sei interventi)
Ambivere 948.000
Valbondione 490.000
Brusaporto 140.000
Ardesio 590.000

“Finalmente sono in arrivo a Bergamo oltre 30 milioni per i progetti presentati al Ministero dell’Interno per la messa in sicurezza del territorio. Si tratta per lo più di misure contro il dissesto idrogeologico a dimostrazione di quanto la bergamasca necessiti di interventi di questo tipo e delle risorse per realizzarli”. Così il deputato bergamasco di Cambiamo! Stefano Benigni a proposito del decreto del Ministero dell’Interno con cui sono stati determinati i Comuni a cui spettano i contributi pubblici previsti dalla legge di Bilancio del 2019. “Ci battiamo da sempre e in tutte le sedi, con emendamenti, interrogazioni e ordini del giorno, affinché il tema del dissesto idrogeologico, particolarmente sentito nella provincia di Bergamo, abbia finalmente l’attenzione e le risorse che merita. Ora serve incrementare le risorse per consentire la messa in sicurezza di ponti, viadotti ed infrastrutture stradali oltre che finanziare i tanti progetti dei Comuni rimasti purtroppo esclusi dal riparto delle risorse. Per questo continueremo a lavorare in questo senso anche in vista degli investimenti del Recovery Fund”.

Soddisfazione anche da Jonathan Lobati, coordinatore provinciale di Cambiamo!, sindaco di Lenna e Presidente della Comunità Montana Valle Brembana: “Le risorse in arrivo sono una boccata di ossigeno per le nostre valli e le aree montane, ma non sono certo esaustive di tutte le necessità della nostra zona. Per la sicurezza sul territorio è necessario intervenire per la riqualificazione del patrimonio boschivo, il consolidamento delle frane e degli argini fluviali, senza dimenticare le barriere paramassi. Ci auguriamo perciò che si continui su questa strada”.

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