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Ats bergamo

Covid e varianti a scuola, come comportarsi? Le risposte ai dubbi dei genitori

Dai nidi alle superiori, un vademecum scritto con la collaborazione dei pediatri di libera scelta con le domande più frequenti

“Mio figlio non si sente bene e ha i sintomi del virus, cosa devo fare?”. E ancora: “La scuola mi ha avvisato che c’è un ragazzo positivo nella sua classe, devo subito portarlo a fare il tampone? E come devo muovermi?”.

Sono alcune delle domande che si pongono in questi giorni i genitori, preoccupati dall’emergenza Covid-19 che tocca da vicino anche il mondo della scuola. Martedì 23 febbraio l’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo ha presentato un vademecum – “Essere genitori ai tempi del Covid”, realizzato in collaborazione con i pediatri di libera scelta e l’Ufficio scolastico provinciale – per chiarire il maggior numero di dubbi possibile, anche quelli di natura pratica. Ad esempio dove visualizzare l’esito del tampone, o come portare avanti nella maniera più corretta l’isolamento e la quarantena.

Il virus è poco aggressivo nei confronti di bambini e ragazzi. “Ma le varianti dovute alla mutazione del virus iniziale sono più contagiose e si stanno rapidamente diffondendo – è la premessa di Ats e delle pediatre Monica Altobelli, Beatrice Pietrobon e Chiara Zanolini -. Questo vuole essere uno strumento pratico e chiaro per i genitori, chiamati a svolgere un importante ruolo in questa fase della pandemia nella gestione dei ragazzi”.

Dal 15 al 21 febbraio sono 1.856 i tamponi effettuati nelle scuole della provincia, con 78 persone risultate positive al virus. Sempre nell’ultima settimana, le classi messe in quarantena dalle autorità sanitarie locali sono state 71. In quella precedente erano stati 1.539 i tamponi effettuati, 119 dei quali positivi con 100 classi in quarantena.

Difficile, ad oggi, stabilire con esattezza quale sia il peso specifico delle varianti, anche perché solo una minima parte dei tamponi viene sequenziata. Per ora, su 89 tamponi analizzati sono 45 i casi confermati (43 con variante “inglese” e 2 “brasiliana”): solo 6 di questi riguardano under 18, ma è del tutto chiaro che i riscontri “ufficiali” non fotografano fedelmente la situazione reale.

“Le fasce giovani della popolazione sono quelle che più faticano a mantenere comportamenti corretti – osserva la dottoressa Lucia Antonioli, direttore del Dipartimento di Igiene e prevenzione sanitaria di Ats -. Proprio per questo la soglia di attenzione nelle scuole è altissima, tant’è che nella maggior parte dei casi un solo alunno positivo costringe tutta la classe in quarantena. Inoltre – aggiunge – il contagio non dipende tanto dal mancato rispetto delle regole all’interno dell’ambiente scolastico, piuttosto all’esterno”. Ecco perché a breve partirà una campagna di sensibilizzazione rivolta in particolare ai ragazzi delle superiori.

Qui sotto sono riportate tutte le domande e le risposte contenute nel vademecum di Ats, aggiornato a febbraio 2021. “In caso di cambiamenti significativi – assicurano – verrà revisionato e distribuito nuovamente. L’invito che rivolgiamo ai genitori – si legge – è quello di seguire le indicazioni condivise, collaborando in modo consapevole alla tenuta del sistema sanitario territoriale”.

Stamattina ho mandato a scuola mio figlio, ma mi hanno chiamato perché non sta bene

Ritirate vostro figlio da scuola e contattate il suo Pediatra di Famiglia/medico curante che vi dirà come procedere. La scuola potrebbe inviare direttamente l’alunno a fare il tampone; contattate comunque prima il Pediatra.

Mio figlio non si sente bene e ha sintomi, cosa devo fare?

Verificate i sintomi. Anche se non sono gravi contattate il pediatra per essere guidati. Il Covid-19 è una malattia virale e i sintomi di malattia (febbre, tosse, mal di gola) possono essere “nascosti” dai farmaci: in attesa di contattare il pediatra somministrate a vostro figlio solamente i medicinali strettamente necessari (ad esempio antifebbrile se febbre elevata). Lasciate che i sintomi si manifestino così il pediatra può avere un quadro chiaro della malattia in corso. Nel frattempo il bambino/ragazzo non va mandato a scuola.

Ora che mio figlio ha sintomi, dovrà fare sicuramente il tampone?

Non è sempre necessario che il bambino/ragazzo con sintomi di malattia debba fare il tampone: è il pediatra che vi dirà se nel vostro caso è necessario.

Mio figlio deve fare il tampone, come mi muovo?

Scaricate l’autocertificazione dal portale Ats, poi portate vostro figlio al “punto tamponi scuola” più vicino a scuola, con la tessera sanitaria e l’autocertificazione compilata.

Per indirizzi e orari dei “Punti tampone scuola” qui sotto trovate i link utili:

Asst Papa Giovanni XXIII

Asst Bergamo Est

Asst Bergamo Ovest

Attenzione: questa organizzazione può essere soggetta a cambiamenti nel proseguo della pandemia, in particolare in periodi dell’anno in cui la scuola è chiusa (chiedere sempre conferma al proprio medico).

Non è necessario l’appuntamento. Il tampone è gratuito. I sanitari che effettuano il tampone sono esperti. Il tampone è un poco fastidioso ma in genere non è doloroso; non è una procedura dannosa anche nel caso venga ripetuta più volte.

È vero che esistono due tipi di tampone?

Sì. Esistono i tamponi “molecolari” (i primi ad essere usati) e i tamponi “antigenici rapidi” (introdotti più recentemente). Entrambi sono tamponi nasali, ma possono essere effettuati nei bambini più piccoli anche a livello faringeo. È possibile che al punto tamponi a vostro figlio siano effettuati entrambi i tamponi. È il medico del punto tamponi che indica quale tampone effettuare sulla base delle indicazioni delle Autorità Sanitarie.

I tamponi sono disponibili anche a pagamento in strutture private; attenzione: i tamponi non hanno una attendibilità totale e il risultato va sempre interpretato dal medico curante alla luce della situazione in atto.

Dove visualizzo l’esito del tampone?

Sul Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE). Se il Pediatra di vostro figlio ha attivato con la vostra autorizzazione il “consenso SISS”, l’esito arriva anche a lui. In caso non abbiate attivato il FSE, utilizzate il seguente link:

Referto Covid-19: esito del tampone in un click: (http://www.ats-bg.it/servizi/notizie/notizie_fase02.aspx?ID=18194).

L’esito arriva la notte stessa o la mattina successiva.

Ora che mio figlio ha fatto il tampone, cosa devo fare?

In attesa dell’esito, che arriva entro il mattino dopo, vostro figlio deve stare in “quarantena fiduciaria” perché potrebbe risultare positivo e quindi essere contagioso. I familiari non sono in quarantena: possono andare a scuola o al lavoro avendo però un comportamento particolarmente attento (spostamenti e incontri solo strettamente necessari, con mascherina, distanziamento, igiene delle mani).

Il tampone è negativo, come procedo?

Contattate subito il pediatra riferendo l’esito. Quando il bambino/ragazzo è guarito, torna a scuola con un attestato del pediatra curante.

Il tampone è positivo, devo preoccuparmi? Cosa dobbiamo fare io e la scuola?

Il Coronavirus in genere è poco aggressivo nei confronti dei bambini e dei giovani. La preoccupazione più importante è quella di fermare il contagio: bisogna identificare e isolare le persone che hanno avuto un contatto “a rischio” col bambino/ragazzo positivo perché potrebbero essere state contagiate e devono stare in quarantena.

Il contatto con un malato può essere di due tipi:

-“ad alto rischio di contagio”, ad esempio dormire nella stessa stanza o venire in contatto a mani nude con un fazzoletto infetto: in tal caso la persona viene anche detta “contatto stretto”.

-“a basso rischio di contagio”, per i contatti meno diretti.

Per il virus comune, che è meno contagioso, le persone da rintracciare e mettere in quarantena sono solo quelle che hanno avuto un contatto “ad alto rischio”; per le varianti del virus (poichè sono più contagiose) bisogna coinvolgere nella quarantena i “contatti ad alto rischio” ed anche i “contatti a basso rischio”.

I familiari devono:

-contattare subito il medico del figlio

-avvisare subito tutti i “contatti a rischio” (chiamare subito la scuola e le altre persone “a rischio”)

-tenere il bambino/ragazzo in isolamentomettersi in quarantena come “contatti stretti”, secondo le regole della quarantena: non andare a scuola/lavoro, non uscire di casa

-attendere le indicazioni ufficiali di Ats

La scuola, avvisata tempestivamente dai familiari, deve:

-segnalare ad Ats (utilizzando un’apposita mail) la positività dell’alunno, trasmettendo l’elenco dei compagni di classe (“contatti stretti”). Ad Ats spettano le decisioni operative ufficiali (quarantene/tamponi).

-informare le famiglie dei compagni di classe affinchè tengano precauzionalmente i propri figli a casa in attesa di ricevere il provvedimento scritto di Ats. I familiari dei compagni non sono in quarantena. L’intervento ufficiale di Ats, per problemi organizzativi, può tardare e arrivare dopo vari giorni ma la scuola si mobilita subito nel modo descritto per circoscrivere il possibile focolaio.

Come si fanno in pratica quarantena ed isolamento?

La quarantena può essere prescritta per due diversi motivi:

-quando si è in attesa dell’esito di tampone

-quando si è “contatto stretto” di persona Covid positiva o di persona con sospetto Covid in attesa di esito di tampone

L’isolamento è prescritto:

-se si ha un tampone positivo, cioè si ha la malattia

Le regole dell’isolamento/quarantena hanno aspetti simili in tutti e 3 i casi e servono a impedire la diffusione della malattia:

-non si esce di casa

-non si hanno contatti con persone estranee al nucleo familiare

-si limitano i contatti che si hanno all’interno della casa con i familiari conviventi

Per quanto riguarda i comportamenti all’interno della casa  devono essere rigorosamente applicati in caso di isolamento perché la persona è Covid positiva ed è sicuramente contagiosa. Anche in caso di quarantena è opportuno che il soggetto riduca al minimo il contatto con i familiari perché c’è il rischio di una sua contagiosità.

In casi particolari (bambini piccoli, case piccole con bagno singolo e senza doppia camera, situazioni difficili per vari motivi) queste regole possono essere particolarmente difficili da applicare ma è importante fare del proprio meglio ed informare il proprio pediatra e l’Ats delle eventuali difficoltà.

Quanto durano le quarantene e come finiscono?

Per il virus comune:

-Per il paziente positivo: Ats comunica alla famiglia indicazioni personalizzate (in genere: nuovo tampone dopo 10 giorni dal precedente, sempre che non ci siano sintomi da almeno 3 giorni).
In caso di positività anche ai tamponi successivi, la quarantena termina comunque (in genere) dopo 21 giorni dall’inizio dei sintomi (o dal primo tampone positivo), se i sintomi sono assenti da almeno 7 giorni.

-Per i “contatti stretti” (familiari/classe/altro) se si sono mantenuti senza sintomi e hanno rispettato l’isolamento rispetto al paziente positivo: la quarantena finisce con un tampone negativo fatto dopo 10 giorni oppure dopo 14 giorni senza necessità di tampone.

Per le varianti del virus:

-Per il paziente positivo: Ats comunica alla famiglia le indicazioni (nuovo tampone dopo 14 giorni dal precedente, sempre che non ci siano sintomi da almeno 3 giorni). In caso di positività anche ai tamponi successivi, la quarantena termina comunque (in genere) dopo 21 giorni dall’inizio dei sintomi (o dal primo tampone positivo), se i sintomi sono assenti da almeno 7 giorni.

-Per i contatti, sia quelli ad “alto” che “a basso rischio” (familiari/classe/altro) se si sono mantenuti senza sintomi e hanno rispettato l’isolamento rispetto al paziente positivo: la quarantena finisce con un tampone negativo fatto dopo 14 giorni.

La scuola mi avvisa che c’è un caso Covid nella classe di mio figlio e scatta la quarantena. Lo porto subito a fare un tampone?

No. I genitori non devono organizzare autonomamente il tampone ma sentire il proprio pediatra ed attendere le istruzioni da Ats. Nel frattempo devono subito tenere il figlio a casa in quarantena come “contatto stretto”

Per il virus comune:

-Se il figlio sta bene e se si mantiene senza sintomi fa il tampone al “punto scuola” solo alla decima giornata di quarantena e la conclude se il tampone è negativo; l’altra opzione è terminare la quarantena dopo 14 gg di isolamento senza tampone finale. Il tampone fatto prima dei 10 giorni, se negativo, dà una falsa tranquillità e comunque non serve ad evitare i giorni di quarantena.

Per le varianti del virus:

-Il bambino/ragazzo fa due tamponi, entrambi al “punto tampone”: il primo organizzato nel più breve tempo possibile (secondo le indicazioni di Ats), il secondo, se nel frattempo non compaiono sintomi, alla quattordicesima giornata di quarantena con fine della quarantena se risulta negativo. La negatività del primo tampone non riduce la quarantena di 14 giorni e non toglie la necessità del secondo tampone.

Queste considerazioni valgono anche in caso che il positivo sia un convivente.

È sempre necessario portare il certificato medico per la riammissione a scuola dopo un’assenza?

Il certificato/attestato è necessario solo quando si è fatto un tampone Covid:

-Se il tampone è negativo, è fatto dal medico curante

-Se il tampone è positivo, la certificazione di fine quarantena viene fatta da Ats e il medico curante rilascia su questa base l’attestato per il rientro

-Chi non ha fatto il tampone Covid (perché il medico curante ha ritenuto non fosse sospetto oppure perché si è assentato da scuola per motivi non sanitari) rientra senza certificato/attestato ma con la giustificazione del genitore.

E se capita a me genitore di avere sintomi o di essere a contatto stretto?

Quasi tutte le regole generali esposte valgono anche per gli adulti. Le persone che non appartengono al mondo della scuola (cioè non sono alunni e non sono personale della scuola) non possono però usufruire del “punto tamponi scuola” ma effettuano il tampone per vie “normali”, cioè tramite prenotazione da parte del proprio medico curante o di Ats.

In attesa del risultato del tampone, per evitare che il contagio possa allargarsi, vengono messi in quarantena non solo il soggetto sintomatico ma anche i suoi contatti stretti.

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