Si è chiuso con una beffa per l’Atalanta il match d’andata degli ottavi di finale di Champions League, condannata da un Real Madrid che è passato solo all’86’ con un grandissimo gol di Mendy.
A decidere il match, però, non è stata solo la rete del terzino francese ex Lione, ma anche una decisione del direttore di gara, il tedesco Stieler, che ha penalizzato pesantemente i nerazzurri e condizionato in modo decisivo un match che, altrimenti, poteva essere parecchio diverso.
I presupposti per una serata da incubo hanno iniziato a materializzarsi al 18′ del primo tempo, quando Freuler è stato espulso per un fallo ritenuto dal direttore di gara da ultimo uomo, con Mendy steso al limite dell’area di rigore difesa da Gollini. In realtà c’è Romero come ultimo uomo, pochi metri più al centro.
Poi, alla mezz’ora, la seconda tegola: Zapata si ferma per un risentimento muscolare e l’Atalanta perde il suo ariete offensivo, che avrebbe fatto gran comodo là davanti con l’uomo in meno.
Il resto del match è un assedio vero e proprio del Real Madrid alla porta nerazzurra.
Il fortino allestito da Gollini e compagni però ha retto magnificamente, con Toloi, Romero e Djimsiti che hanno fatto i gladiatori, Maehle e Gosens perfetti in copertura, de Roon, Pasalic e Pessina mastini preziosi per non far respirare Modric e Kroos.
La beffa delle beffe a 4′ dal 90′, con Mendy che da fuori indovina l’angolo giusto e batte Gollini con un destro a giro imparabile.
A Madrid servirà una grande impresa alla banda di Gasperini per passare ai quarti di finale: missione impossibile? No. Non per questa Atalanta.
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