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Bergamo

Ancora irruzione con bestemmie e inni fascisti, stavolta all’assemblea sindacale online

Costretti a sospendere la riunione dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil Bergamo, organizzata per presentare la piattaforma del contratto collettivo delle funzioni locali

Esattamente una settimana fa era successo durante una assemblea online dellea rete di quartiere Celadina, poi sospesa (leggi qui). Mercoledì un nuovo episodio nell’ambito della seconda assemblea unitaria dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil Bergamo, organizzata per presentare la piattaforma del contratto collettivo nazionale di lavoro delle funzioni locali 2019-2021.

Per rispettare le norme Covid, l’assemblea è stata organizzata on line su piattaforma Zoom. Peccato che gli oltre 50 lavoratrici e lavoratori collegati, che avrebbero dovuto esprimersi sulla piattaforma, siano stati impossibilitati a farlo per via di un’incursione di persone che, prima con rumori di sottofondo e inni fascisti, poi scrivendo bestemmie e insulti in chat, anche intromettendosi nei profili dei partecipanti, hanno reso impossibile far proseguire la riunione. Infatti ogni tentativo di rimuovere questi intrusi è stato inutile.

“Ci trovavamo on line su Zoom, erano presenti più di 50 lavoratori che si sarebbero dovuti esprimere sulle richieste da portare in trattativa, ma l’intromissione degli hacker ha reso impossibile proseguire il confronto avviato” hanno riferito poco fa Dino Pusceddu della Fp Cgil, Angelo Murabito per la Cisl Fp e Antonio Montanino per Uil Fpl di Bergamo. “Gli intrusi, all’apparenza ragazzi, sono prima intervenuti nella riunione con rumori di sottofondo e canzoni inneggianti al fascismo, poi con bestemmie e scrivendo insulti ai partecipanti in chat. Ogni tentativo di rimuoverli dalla riunione è stato vano. Si tratta di un grave atto di intimidazione che lede la libertà di espressione del sindacato in un momento delicato in cui, con un notevole sforzo e non potendo fisicamente raggiungere i lavoratori, l’unica forma di informazione e di espressione per i lavoratori e le loro rappresentanze è l’utilizzo delle piattaforme di videoconferenza. Questi attacchi restringono anche i pochi spazi di agibilità sindacale rimasti e quindi non possono essere definiti semplici bravate di ragazzi. Per questo motivo abbiamo chiesto ai nostri legali di avviare una denuncia alla Polizia Postale: è un fatto grave che non può rimanere impunito”.

Mentre le categorie provinciali si stanno muovendo per la denuncia alla polizia postale, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl della Lombardia esprimono non solo solidarietà e vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori per l’episodio estremamente grave e una ferma condanna di questa lesione di uno spazio democratico.

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