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Il parere

“L’Atalanta non è una favola, può far male al Real”: parola di Domenghini

L'ex campione bergamasco, che ha sfidato e battuto i madrileni nella doppia finale di Coppa dei Campioni nel 1967, è sicuro: "I nerazzurri sono cresciuti e i Blancos non sono più al top"

Il Real Madrid è la storia del calcio, il club che ha vinto più di tutti, 13 Coppe dei Campioni/Champions League. Come ha fatto la storia, negli anni Sessanta, l’Inter di Helenio Herrera, che 45 anni fa ha incontrato e battuto due volte gli spagnoli, 1-0 in casa il 15 febbraio 1967 e 2-0 al ritorno il 1° marzo 1967 e in entrambi i casi era in campo il bergamasco Angelo Domenghini. Che ora ci dà qualche dritta per riuscire a fermare questo Real. E vota la fiducia ai nerazzurri bergamaschi, con cui ha vinto una Coppa Italia nel 1963, segnando tre gol.

Domenghini, solo a sentire il nome Real Madrid vengono i brividi: servirà un’impresa all’Atalanta? “Ma no, l’Atalanta ha un organico che può fare male al Real”.

Eh, detto così sembra facile. “Non è facile, ma l’Atalanta col suo gioco può mettere in difficoltà chiunque: ha aggressività, intensità, possesso palla e tanta qualità. Da quattro anni l’Atalanta non è più una favola, esprime anche grande condizione fisica e può battere chiunque”.

In una stagione molto impegnativa. “Infatti, è anche in finale di Coppa Italia. Tutti temono l’Atalanta, anche in Champions è un avversario che nessuno vorrebbe affrontare”.

Ma di fronte a una squadra prestigiosa come il Real non puoi subire anche l’emozione o il timore di non potercela fare? Come è successo in casa contro il Liverpool che ha vinto facile 5-0 e poi però l’Atalanta si è presa la rivincita ad Anfield vincendo 2-0. Domenghini è sicuro che non vedremo un’Atalanta timorosa: “Le emozioni ormai sono passate, l’Atalanta ha affrontato già esami difficili in Europa League e in Champions League. Da quattro anni gioca così e sono convinto che sarà dura per tutte quindi anche per il Real, che si può battere”.

Che cosa la convince sulle possibilità dei nerazzurri? “Beh il fatto che la squadra sta giocando e mettendo in mostra determinazione e voglia in ogni partita, in Serie A come in Europa. Poi il Real non è al massimo, come abbiamo visto qualche sera fa anche il Barcellona: non è più quello di due o cinque anni fa e se non sei al meglio puoi perdere con chiunque”.

Peccato non poter vedere il pubblico allo stadio: è una grande occasione persa? “Senza pubblico non è più calcio”.

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Sui singoli, Domenghini spende parole di elogio per Muriel: “Non ricordo un giocatore bravo come lui, che giochi venti o trenta minuti non cambia nulla. Lui entra e fa gol. E’ incredibile, meglio che ce l’abbia l’Atalanta uno così. Poi mi piace Pessina, bravo, corre, gioca molto bene, ha qualità e quantità e si sta meritando un posto anche in Nazionale”.

Ma la Coppa Italia riuscirà a vincerla stavolta l’Atalanta? “Eh, non è semplice, c’è sempre la Juve da superare, anche due anni fa sembrava possibile e invece ha vinto la Lazio”.

C’è un Domenghini nell’Atalanta di oggi? “C’era qualche anno fa, Conti mi assomigliava un po’, poi ha avuto qualche problema e infortuni seri che l’hanno condizionato”.

Ma quando vede quei passaggi corti al portiere, che cosa prova Domenghini? “Sono un’assurdità, giocare iniziando dal portiere… l’Inter lo fa molto bene, però ogni tanto qualche passaggio non è perfetto. E succedono cose che non ho mai visto neanche all’Oratorio, se avesse perso così Sarri i giornali l’avrebbero ‘impiccato’, invece Pirlo viene giudicato diversamente e questo mi dispiace”.

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