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L'intervista

Sanremo Rock Festival, gli Irene Va Di Fretta sognano la finale: “Ecco come faremo”

Oltre ai Vitaria, anche gli Irene Va Di Fretta si fanno notare per la loro unicità, a partire dal nome difficile da dimenticare

L’annata 2021 del Sanremo Rock Festival sta regalando grandi soddisfazioni alla musica bergamasca.

Oltre ai Vitaria, anche gli Irene Va Di Fretta si fanno notare per la loro unicità, a partire dal nome difficile da dimenticare. Nata nel 2017, il gruppo rock è riuscito a conquistare la giuria: selezionati tra migliaia di band da tutta Italia, ora gli Irene Va Di Fretta dovranno dare il loro meglio alle semifinali lombarde di fine giugno.

“Siamo un gruppo eterogeneo, per età, sesso, esperienze, formazione e visioni artistiche, nel quale ognuno mette qualcosa di sé – raccontano – senza modelli o gruppi di riferimento, cercando di essere liberi da vincoli”.

Marco Schembri (voce solista), Claudio De Luca Pipot (chitarra), Francesca Prevettoni (basso e seconde voci) e Irene Valoti (batteria) avranno l’occasione sfidare a suon di musica gli altri sette semifinalisti e, in caso di successo, di esibirsi in finale al teatro Ariston di Sanremo tra il 7 e il 12 settembre 2021.

Irene va di fretta è davvero un nome originale. Perché lo avete scelto?

Il nome chiaramente è legato alla nostra amatissima batterista, Irene, che agli albori, nel 2017, spingendo un po’ troppo sull’acceleratore, regalava delle performance un po’ troppo…veloci. Andava un po’ troppo di fretta. Adesso invece dosa benissimo il piede sul gas.

Con quale pezzo vi siete presentati in gara al Sanremo Rock Festival?

Uno dei pezzi che più adoriamo eseguire, si chiama “FIAMMA”. Si tratta di un pezzo particolare con un arrangiamento rock in 3/4. Ambientato nel Medioevo, racconta la storia di un Giullare di corte che si innamora di una dama. Un amore proibito naturalmente. Un giorno però, il Giullare, raccoglie tutto il suo coraggio, attraversa il bosco per raggiungere il castello per dichiararsi alla sua amata, ma….

A quale dei vostri brani siete più legati e perchè?

Diciamo che siamo legati a quasi tutti i nostri brani alla stessa maniera per un semplice motivo, perché i temi trattati sono diversi ad ogni brano. Mai argomenti banali. Passiamo dal trattare la morte ai clochard, dalle problematiche legate alla dipendenza dei social ad aver a che fare con le persone che hanno una doppia faccia, che portano una maschera come si suol dire. Ma non ci facciamo mancare i brani cosiddetti “ignoranti” ma che spaccano.

Come pensate di conquistare i giudici della semifinale?

Suonare dal vivo è sempre stata la nostra forza. Siamo noi stessi sul palco. Siamo felici e soprattutto imprevedibili. Basterà questo e la nostra musica a conquistare i giudici.

Ci sono nuovi progetti in cantiere?

La nostra macchina auto-produttiva è sempre in moto. Lavoriamo costantemente a nuovi brani e in questo momento anche alla produzione di alcuni video.

Un’altra vostra caratteristica è l’eterogeneità. Si tratta della vostra “arma segreta” per fare musica?

Esattamente. Dopo ogni concerto non manca chi viene a complimentarsi con noi dicendoci che non solo siamo originali ma soprattutto che non abbiamo uno stile ben definito. Noi abbiamo il nostro stile, lo stile Irene Va Di Fretta.

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