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Alpinismo, Simone Moro si ritira dall’assalto al Manaslu: “Ma ci vediamo presto”

L'alpinista bergamasco saluta per il terzo inverno l’ottava montagna della Terra: "I miei limiti e le mie capacità sono altamente inferiori"

“Oggi finisce la mia spedizione invernale al Manaslu come componente della spedizione di Alex Txicon. È il terzo arrivederci al Manaslu invernale, dopo il 2015, 2019 anche in questo 2021 voglio dire solo arrivederci”. Con queste parole l’alpinista bergamasco Simone Moro, in un lungo post sui Social, saluta per il terzo inverno l’ottava montagna della Terra dopo le esperienze del 2015 (con Tamara Lunger) e del 2018/19 con Pemba Sherpa.

La motivazione della rinuncia è la condizione della montagna, a cui si aggiungono quelle meteorologiche, come spiega lo stesso Moro: “I miei limiti e le mie capacità sono altamente inferiori a quelle della Montagna che ho incontrato in questi tre inverni. L’accettazione di questo mi ha permesso fino ad oggi di sopravvivere ai miei sogni e far prevalere la testa al cuore”.

“Ho fatto parte di un gruppo fantastico – aggiunge l’alpinista bergamasco – , che mi ha accettato e permesso di interpretare la salita con loro mantenendo indipendenza e libertà e questo è un merito e un grazie che voglio riconoscere ad Alex e al suo gruppo. Mai un disaccordo, mai una discussione, sintonia totale hanno confermato l’amicizia fraterna che ho e mantengo con Alex anche dopo questa mia rinuncia.

È stato un inizio di anno tragico e difficile per tutto l’alpinismo e anche noi abbiamo dovuto gestire emotivamente il peso di questi lutti di amici e compagni di cordata che dal K2 non sono più tornati.

Ringrazio chi mi ha insegnato prudenza e paura, ringrazio coloro che mi hanno seguito, chi mi ha supportato o sopportato, le aziende che da oltre 30 anni mi danno fiducia e non mi chiedono MAI di rischiare o vincere a tutti i costi. Costoro sono la ricchezza che questa mia rinuncia non mi sottrae. Un pensiero va agli amici che ci hanno lasciato in questo inizio di 2021, non solo in Himalaya ma sulle montagne di casa e del resto del mondo.

Concludo mandando energie positive e ringraziamenti ad Alex, Inaki, Eneko, Anna, Aitor, Phelipe, per i due mesi passati assieme. Li supporterò emotivamente e moralmente nelle decisioni che prenderanno nei prossimi giorni. Saranno sicuramente quelle giuste per loro.

Un abbraccio e e ci vediamo presto perché girare una pagina non significa terminare il percorso. Ho ancora troppa voglia d’azione e la lista dei sogni è lunga…”.

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