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Aveva 97 anni

Zogno piange don Giulio Gabanelli, amato parroco vicino alla gente fotogallery

A lui si devono il Museo di San Lorenzo e la creazione della casa di riposo a Laxolo.

Nella notte tra venerdì e sabato si è spento a Zogno, a 97 anni, l’ex parroco don Giulio Gabanelli, uomo di straordinaria intelligenza e cultura.

A Zogno scoprì importanti siti archeologici, ricostruì l’oratorio con impianti sportivi e la prima palestra di arrampicata negli anni ’70, ampliò il ricovero e ne costruì uno pure a Laxolo, cedette importanti reperti al Museo della Valle.

Creò il museo San Lorenzo, disposto su quattro piani, tutto da scoprire, ridisegnò il sagrato della parrocchiale.

Portò nella cittadina brembana la cultura dei campanari.

Gli aspetti materiali della sua azione sono agli occhi di tutti, ma ha lasciato nella mente e nel cuore il ricordo di un sacerdote generoso, onesto, coraggioso, acuto; custode delle tradizioni e della devozione della comunità, della quale era umile servitore.

Un prete nel profondo, animato da una fede sincera mai disgiunta da un forte umanesimo.

Le molteplici passioni in don Giulio, autore di molti libri, erano frutto della sua visione del mondo e della sua interpretazione del sacerdozio che pone l’Uomo al centro con le sue debolezze e le sue conquiste. In questa ottica si pone il suo impegno di preservare le testimonianze del passato attraverso le sue ricerche storiche che l’hanno portato alla fondazione del Museo di San Lorenzo e alla creazione della casa di riposo a Laxolo.

A questo proposito mette conto ricordare un aneddoto che lo descrive pienamente. Più volte invitato a desistere dalla costruzione della casa di Laxolo e a versare i soldi in Curia, don Giulio rispose: “Me do’ mia i solc dei poerecc ai lader” (non darò i soldi dei poveri ai ladri).

Nonostante la sua posizione e il suo profondo sapere, don Giulio era una persona semplice che ha fatto della povertà il suo stile di vita, sopra l’abito talare indossava sempre una giacca a vento anche in casa perché la temperatura interna, anche in pieno inverno, era di poco superiore a quella esterna.

Alieno da qualsiasi lusso, non rientrava nel suo credo spendere soldi per cose inutili, riusciva sempre a trovare qualcuno che abbisognava più di lui.

In questa sua attitudine si ritrovano le radici della sua famiglia contadina, il papà Severo e la mamma Maria, sempre pronti a condividere con i meno fortunati di loro il poco che avevano nei tempi duri della Guerra.

I funerali saranno celebrati alla parrocchia di San Lorenzo lunedì 22 Febbraio alle 10.

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