Ha preso il via venerdì il processo nei confronti di Cristian Michele Locatelli, 42 anni, accusato di aver ucciso di botte la compagna 34enne Viviana Caglioni, morta lo scorso 8 aprile in ospedale.
La presunta aggressione a calci e pugni sarebbe avvenuta il 31 marzo in una villetta del quartiere cittadino di Valverde.
Il decesso otto giorni dopo in ospedale, dove la giovane donna era stata ricoverata con segni di violenza all’inguine, all’addome e un ematoma alla testa.
“E’ caduta in casa”, aveva detto Locatelli agli inquirenti, ma gli accertamenti con il luminol rilevarono una scia di sangue dal primo piano a quello terra. Da lì il via agli accertamenti, conclusi con l’arresto dell’uomo.
Venerdì Locatelli, accusato dal pm Paolo Mandurino di omicidio aggravato e maltrattamenti, era presente in aula insieme al suo avvocato Luca Del Bue, che ha inserito nella lista dei testimoni anche il medico legale incaricato dalla difesa di esaminare i risultati dell’autopsia sulla vittima
La mamma di Viviana, Silvana Roncoli, si è costituita parte civile. Il giudice ha ammesso le intercettazioni telefoniche e quelle ambientali raccolte tra le persone coinvolte nella vicenda.