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Il comitato di boccaleone

Treno interrato, perché a Bergamo no e in altre città italiane sì?

Il comitato di quartiere di Boccaleone ha creato un sito web dedicato al progetto di RFI per il treno per l'aeroporto di Orio

La discussione attorno al treno per Orio non si arresta, anzi, continua imperterrita. Dopo la presentazione (negli ultimi mesi del 2020) del progetto di RFI per la realizzazione della linea ferroviaria per l’aeroporto, sia dal Comune di Bergamo sia dalle reti di quartiere sono nate risposte alternative per rendere il progetto il meno impattante possibile dal punto di vista ambientale ed architettonico per il contesto urbano.

L’amministrazione comunale, in particolare, nel documento inviato ad RFI con le proprie osservazioni presenta perplessità sull’ipotesi del Ministero di rendere la tratta sopraelevata lungo via Lunga costruendo un viadotto che, nel suo punto più alto, arriverebbe a toccare gli 8 metri di altezza. Propendo, quindi, in alternativa uno sviluppo a raso.

I comitati dei quartieri, invece, chiedono che, se la ferrovia risulta proprio la soluzione più sostenibile, il tracciato sia almeno il più possibile interrato.

Su entrambe le opzioni si è espressa l’assessore regionale ai trasporti, Claudia Maria Terzi, dal momento che la Regione ha inserito l’opera nel piano strategico delle Olimpiadi invernali del 2026, valutando, in particolar modo, non realizzabile l’idea di una tratta interrata a fronte dei costi (si preventivano già 170 milioni) su un territorio molto breve (5 km) e complesso da un punto di vista geologico.

Ma i comitati dei quartieri più coinvolti dall’impatto della costruzione della nuova rete ferroviaria (come Boccaleone) non ci stanno e non smettono la propria lotta contro un progetto che porta rilevanti cambiamenti al territorio.

Il comitato di Boccaleone ha perciò creato un sito web che “contiene documenti ufficiali di progetto dal Ministero dell’Ambiente, osservazioni depositate, pubblicazioni sui media, commenti e proposte alternative”, come si legge nell’home page.

Articoli di giornali, osservazioni dei cittadini e, anche, una sezione che riporta progetti di linee ferroviarie interrate in altri comuni italiani.

E la domanda è una sola: perché in altre città sì e a Bergamo no?

Trento è la prima città portata a mo’ d’esempio. Nel capoluogo della provincia autonoma di Trento e della regione Trentino-Alto Adige, infatti, entro 10 anni sarà realizzato l’interramento della ferrovia con la realizzazione della nuova stazione ipogea.

Poi, Ferrara, dove nel 2020 sono iniziati i lavori per la realizzazione partire il progetto di interramento della ferrovia Ferrara-Ravenna/Ferrara-Codigoro che attraverserà la città. Si tratta di un intervento del valore complessivo di oltre 61 milioni, della durata di 3 anni, che vede la partecipazione finanziaria, oltre che della Regione Emilia-Romagna, del Ministero delle Infrastrutture, del Comune di Ferrara e di Rfi.

E, ancora, altre linee ferroviarie interrate nei comuni di Triggiano e Capurso, alle porte di Bari. Infine, il progetto per il futuro della città di Firenze che prevede la realizzazione di una linea in sottoattraversamento per i treni nazionali veloci di Belfiore.

La domanda, quindi, sorge spontanea: perché a Bergamo è irrealizzabile ciò che ormai è assodato in altre città?

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