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Slow Love: come l’amore viene vissuto dai giovani di oggi

Una misura preventiva, in cui i millennials vivono i loro lunghi fidanzamenti: i ventenni di oggi non sono infatti solamente figli della liberazione sessuale, ma anche della legge sul divorzio

Si incontrano su Tinder, fanno sesso occasionale, non si sposano, ma si amano di più.

Questo sembra essere il ritratto dei millennials e delle loro relazioni romantiche emerso dalle ricerche focalizzate su questo gruppo sociale. Una generazione che l’antropologa Helen Fischer ha riassunto nell’espressione “Fast Sex, Slow Love” e che sembra aver trovato il segreto dell’amore da romanzo.

Tutto inizia da un incontro, i critici del digitale sostengono che le dating apps abbiano reso i giovani più isolati socialmente, irrequieti e meno attivi sessualmente rispetto ai loro genitori o addirittura ai loro nonni. Uno studio del 2017 raccolto nell’Archives of Sexual Behavior ha infatti scoperto che la percentuale di giovani ventenni inattivi sessualmente era raddoppiata rispetto alla generazione precedente.

Questo è un dato significativo, ma rispecchia solo una parte della popolazione giovanile figlia della liberazione sessuale. I giovani sessualmente attivi vivono il sesso “fast” e non necessariamente legato a una relazione. È diventato un modo per conoscersi, scoprire l’altro ed eliminare tutte le ansie legate al proprio aspetto fisico o le prestazioni.

Da questo punto possiamo iniziare a capire come funziona lo “slow love”.

Quello dei giovani potrebbe sembrare un comportamento sessuale “sconsiderato”, ma in realtà, proprio come spiega la Fischer, si tratta di una misura preventiva. I ventenni di oggi non sono infatti solamente figli della liberazione sessuale, ma anche della legge sul divorzio. I conflitti tra i genitori, la separazione e il divorzio sono vissuti dai figli come eventi traumatici e la paura di riviverli si declina in corteggiamenti più lunghi che potrebbero non concludersi con una proposta di matrimonio.

Nella nostra società, come ha evidenziato il sociologo Andrew Cherlin, il cambiamento delle norme e delle aspettative sociali ha spostato il matrimonio dalla prima all’ultima pietra da posizionare nella costruzione della propria identità adulta.

In attesa del lancio del riso, i millennials vivono i loro lunghi fidanzamenti, dove non manca un alto livello di commitment, ed anche se tutto questo sembra una novità, in realtà ha delle origini antichissime.

Dal punto di vista evolutivo l’amore lento è fortemente adattivo. Analizzando i risultati delle scansioni effettuate su uomini e donne con risonanza magnetica funzionale è infatti emerso che al nostro cervello servono mesi o addirittura anni per attivare i circuiti neuronali dell’attaccamento profondo la forma d’amore tra madre e figlio che inizia già in gravidanza ed in grado di sopravvivere per tutta la vita.

Non è la prima volta che scrivo dell’amore, ho dedicato a esso la mia tesi magistrale, ma per me resta un mistero immenso che richiede tanta ricerca e pazienza. Non so dirvi se lo slow love sia il segreto del “e vissero tutti felici e contenti”, ma rallentare non ha mai fatto male a nessuno.

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