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L'UE e noi

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Piano d’azione europeo per vincere il cancro

Recentemente la stampa e alcuni notiziari televisivi hanno riferito della posizione della Commissione europea in tema consumo di vino e di carni. Le comunicazioni, così come sono state presentate, hanno suscitato molte preoccupazioni nel mondo dei produttori e dei consumatori. Alcuni commentatori si sono lamentati del silenzio della Francia, la cui produzione e qualità di vini è riconosciuta in tutto il mondo.

Molto probabilmente la lettura del COM 44 del 3 febbraio 2021 e il relativo allegato, apparsi in Gazzetta Ufficiale UE il 6 Febbraio u.s., e solo in Inglese, Francese e Tedesco, ha destato ai Francesi meno preoccupazioni di quanto ne abbia provocato ai Commentatori italiani. Cerchiamo di chiarire i contenuti della Comunicazione.

Si tratta di una proposta, indirizzata al Parlamento e al Consiglio europeo, per promuovere un Piano d’azione contro il cancro. L’ultimo Piano d’azione europeo contro il cancro è stato promosso all’inizio degli anni novanta, da allora i trattamenti per contrastare questa terribile malattia hanno registrato progressi significativi. Nel 2020, secondo le stime più recenti, fornite dall’ECIS (Sistema Europeo di Informazione sul Cancro), questa malattia è stata diagnosticata a 2,7 milioni di persone nell’UE-27 e ha provocato la morte di 1,3 milioni di persone. I dati diagnostici hanno riguardato tutti i tipi di cancro, ad eccezione dei tumori della pelle e dei melanomi. La popolazione dell’Europa è, oggi, meno di un decimo della popolazione mondiale, ma registra un quarto dei casi di cancro, nel mondo. Secondo la valutazione degli esperti, entro il 2035, in mancanza di interventi decisivi, i decessi dovuti a questa malattia dovrebbero aumentare del 24%, per diventare la prima causa di mortalità in Europa. Attualmente il costo stimato in UE, per questa malattia, è di oltre 100 miliardi di euro, all’anno. L’obiettivo della Commissione e del Parlamento europeo, per vincere la malattia, è quello di affrontare globalmente le cause che la determinano e cioè:

  • la prevenzione
  • la individuazione precoce
  • la diagnostica e il trattamento
  • la qualità della vita dei pazienti e delle persone sopravvissute al cancro

Per dare un contenuto significativo al Piano e per poter disporre di un ampio spettro di notizie la Commissione ha promosso, durante tutto il 2019 e il 2020 una consultazione con i principali gruppi: le ONG europee (Organismi non Governativi), formate da persone impegnate contro il cancro; organismi europei inseriti nella salute pubblica; professionisti e i loro organismi; industria; ricercatori; Stati membri; deputati europei; agenzie internazionali. Oltre 3.000, tra persone fisiche e organizzazioni, hanno risposto all’invito della commissione e hanno sottolineato l’importanza che l’accento sia posto, soprattutto, sul cancro dei giovani, sulla lotta contro i fattori di rischio, in particolare su quello rappresentato dall’alcole dai cibi dannosi; inoltre, che vengano varate norme comuni per tutti i Paesi membri. Le risposte inviate hanno raccomandato alla Commissione di inserire nel Piano d’azione:

  • una regolamentazione più severa sull’alcool, sul tabacco e sui cibi;
  • alcune regole relative ai rischi ambientali e professionali;
  • la promozione di un codice europeo contro il cancro;
  • una vaccinazione efficace contro il Papillomavirus umano – HPV;

Gli organismi scientifici di ricerca sulla sanità pubblica si sono fatti carico di rispondere alla Commissione sottolineando che, appare sempre più importante intervenire preventivamente sui fattori di rischio e, fra i fattori di rischio, assumono notevole importanza: l’uso eccessivo dell’alcol, il tabagismo, il regime alimentare, l’esercizio fisico e l’esposizione alle sostanze cancerogene.

Secondo l’organizzazione mondiale della sanità, l’Europa continua ad avere i più alti livelli di consumo di alcol nel mondo, con il risultato di raggiungere la più alta percentuale di tutti i decessi attribuibili al consumo di alcol. Gli indicatori sulla politica sull’alcol, nei 27 Stati membri dell’Unione europea, ai quali si aggiungono Gran Bretagna, Norvegia e Svizzera sono stati analizzati ed è stato effettuato un confronto tra il 2016 e il 2020. I risultati mostrano che non ci sono stati cambiamenti significativi nei livelli di consumo pro capite di alcol dal 2010, ed evidenziano che l’Europa si trova ancora di fronte a un’enorme sfida, per ridurre l’uso eccessivo di alcol.

Nonostante le prove schiaccianti sul ruolo dell’alcol sulla mortalità prematura e sulla disabilità, quasi la metà della popolazione maschile europea continua a manifestare un eccessivo consumo di alcol e più del 60% degli adolescenti fra i 15 e i 19 anni sono bevitori abituali. Ogni giorno, circa 800 persone, in Europa, muoiono per cause attribuibili all’alcol.

La cosa più preoccupante è che una proporzione relativamente alta di danni causati dall’alcol si verifica nella giovinezza, con una morte su quattro, tra i giovani di età fra i 20 e i 24 anni. I risultati in 10 aree chiave dell’Europa mostrano grandi differenze tra i Paesi e suggeriscono la necessità di opportuni e chirurgici interventi. Le riduzioni delle malattie e dei danni sociali attribuibili all’alcol sono state verificate in questo periodo, ma sono di natura limitata; gli Stati membri dell’UE devono quindi intensificare l’attuazione di politiche basate sull’evidenza che mirino a diminuire i livelli di consumo e i modelli di modelli di consumo dannosi. Questo impegno è fondamentale, per migliorare la salute e il benessere dei cittadini europei e pere consolidare la sostenibilità e la produttività dell’UE nel suo complesso. I danni derivanti dal consumo eccessivo di alcol rappresentano un serio problema di salute pubblica nell’UE.

Secondo i risultati degli studi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), nel 2016 il cancro è stato la principale causa dei decessi attribuibili all’alcol, con una percentuale del 29 %, seguito da cirrosi epatica (20 %), malattie cardiovascolari (19 %) e traumi (18 %). Alla luce di questi dati, la Commissione europea intende aumentare il sostegno agli Stati membri e ai portatori di interessi affinché attuino le migliori pratiche e le attività di sviluppo delle capacità, per ridurre il consumo nocivo di alcol, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Tra questi, il conseguimento di una riduzione relativa di almeno il 10 % dell’uso eccessivo di alcol entro il 2025.

Tra il 2010 e il 2016, nell’Unione europea il consumo totale è stato ridotto soltanto dell’1,5 %. Inoltre, la Commissione intende riesaminare la legislazione dell’UE sulla tassazione dell’alcol, con l’obiettivo di bilanciare una compatibilità di obiettivi tra consumi contenuti, entrate fiscali e protezione della salute. Il problema della diffusione del cancro, però, si estende anche all’alimentazione. Per questo motivo la Commissione, d’intesa con il Parlamento europeo, intende intervenire sulle cattive abitudini alimentari, sull’obesità e sull’inattività fisica, riducendo i contaminanti cancerogeni negli alimenti; affrontando il problema dell‘obesità infantile e potenziando il programma dell’UE per la distribuzione di frutta, verdura e latte nelle scuole.

Nei prossimi due anni verranno sostenuti gli Stati membri e i portatori di interessi nella riformulazione e nell’elaborazione di politiche efficaci, per ridurre la commercializzazione di prodotti alimentari poco sani; e verrà suggerito l’obbligo di apporre, sulla parte anteriore dell’imballaggio, un’etichetta nutrizionale armonizzata. Secondo lo stile ormai in uso nei documenti della Commissione europea, le future iniziative degli Organismi europei si contreranno su 10 Iniziative faro:

1- Istituzione di un Centro di conoscenza del cancro;
2- Creare un ecosistema europeo, collegando ospedali, ricercatori e innovatori;
3- Debellare in carcinoma della cervice uterina e altri tumori causati da questi virus;
4- Avviare un programma di screening dei tumori, sostenuto dall’UE;
5- Creare una rete tra i Centri oncologici riconosciuti dagli Stati;
6- Avviare una campagna di diagnosi e di trattamento del cancro, per tutti;
7- Favorire nuove iniziative per comprendere il cancro;
8- Favorire una vita migliore per i malati di cancro;
9- Approntare un Registro per evidenziare le differenze di fronte al cancro;
10- Aiutare in particolare i bambini affetti da cancro.

In conclusione, la posizione della Commissione europea, espressa in questa importante Comunicazione, affronta anche il problema dell’uso eccessivo delle bevande alcoliche, e ne consiglia un uso moderato, soprattutto nelle fasce di età giovanile, ma per conseguire un obiettivo molto importante per tutti i cittadini europei, cioè la riduzione delle cause che sono alla base della nascita di questa terribile malattia.

antonello pezzini

*Antonello Pezzini nasce in provincia di Novara nel 1941. Si laurea in filosofia e consegue due master, ha un trascorso da preside di liceo, da consigliere comunale della Dc a Bergamo, da presidenza della locale Associazione Artigiani a membro del CDA dell’Istituto Tagliacarne. Sviluppa uno spirito imprenditoriale nel settore dell’ abbigliamento e ha insegnato economia all’Università degli Studi di Bergamo. La passione per l’energia sostenibile è più recente, ma in breve ne diventa un esperto in campo europeo: oltre alla carica al Cese, è membro del CDA di un’azienda che si occupa di innovazione tecnologica e collabora con società di consulenza energetica.  Dal 1994 è membro del Comitato Economico e Sociale Europeo in rappresentanza di Confindustria.

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