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Sci alpino

Mondiali: Vincent Kriechmayr vince il titolo in supergigante, fuori Mattia Casse

Il 30enne torinese di stanza a Chiuduno è stato costretto ad alzare bandiera bianca dopo poche porte a causa di un errore di traiettoria

Si è chiusa con molte sorprese e nessuna medaglia tricolore la giornata inaugurale dei Mondiali di Cortina d’Ampezzo.

A trionfare sulla “Vertigine” è stato infatti l’austriaco Vincent Kriechmayr che ha sbaragliato la concorrenza gestendo al meglio i tratti più complessi.

Capace di interpretare senza problemi il Salto della Vertigine, il 29enne di Lienz ha saputo pennellare le curve presenti lungo il tracciato riuscendo così a rimaner davanti al tedesco Romed Baumann.

Passato da qualche anno alla corte della nazionale teutonica, il 35enne di Kiefersfelden ha stupito gli addetti ai lavori giungendo al traguardo con soli sette centesimi di ritardo nonostante il pettorale numero 20.

Terza piazza per il francese Alexis Pinturault che, complice le proprie doti da gigantista, è riuscito a beffare il campione uscente Dominik Paris, fuori dal podio per poco meno di due decimi.

Nonostante una piccola sbavatura all’ingresso della traversa, il 31enne alto-atesino è riuscito a gestire le ondulazioni presenti chiudendo la propria discesa in quinta posizione alle spalle del canadese Brodie Seger.

“Ci credevo nel podio, ma si sapeva che c’era ancora spazio per inserirsi. Il passaggio dopo il salto Vertigine non era per niente facile – ha spiegato nel dopo-gara il fuoriclasse azzurro -. Quando arrivi non sai quanto frenare e io ho frenato troppo. Il quinto posto ai Mondiali non conta niente. L’importante è che la sciata sia di nuovo giusta. Per la discesa voglio aspettare la prova”.

Top ten sfiorata per Emanuele Buzzi, mentre il Mondiale di Mattia Casse si è concluso dopo sole poche porte dal via.

Al debutto stagionale dopo l’infortunio all’astragalo del piede destro che l’ha tenuto lontano dalle piste per tre mesi, il 30enne piemontese di stanza a Chiuduno è apparso in difficoltà all’uscita del primo “dentello”, saltando una porta dopo aver commesso un errore sulla traversa.

Oltre al poliziotto di Oulx, la tracciatura disegnata da Alberto Ghidoni ha mietuto diverse vittime eccellenti fra le quali spiccano l’austriaco Max Franz, lo svizzero Mauro Caviezel e il francese Johan Clarey che hanno faticato particolarmente nella parte iniziale della pista.

In campo femminile “manita” per Lara Gut-Behrami che, all’ombra delle Dolomiti, ha conquistato il primo oro mondiale della carriera.

Al quinto successo stagionale consecutivo nella specialità, la 29enne di Comano è apparsa particolarmente solida sugli sci, riuscendo a spingere anche nei tratti più tecnici.

In grado di rispettare i pronostici della vigilia, l’elvetica ha saputo adattarsi al meglio al fondo bellunese, distanziando così di trentaquattro centesimi la connazionale Corinne Suter.

“Non è semplice come si dice, ma sono contenta di essere riuscita a sciare ad un ottimo livello. Oggi ero nervosa, la tensione di non sbagliare proprio questa gara si sentiva, anche se per la prima volta in un Mondiale sono andata in partenza dicendomi che non dovevo vincere l’oro per forza – ha sottolineato la ticinese -. Il valore di una carriera non lo misuri solo coi risultati, ma ora sento solo di dover ringraziare il mio team e la famiglia, perchè gli ultimi anni non sono stati facili e loro mi hanno dato entusiasmo e supporto”.

Ottima prova per l’americana Mikaela Shiffrin che ha tagliato la linea d’arrivo con quarantasette centesimi di ritardo cogliendo la medaglia di bronzo.

Il rientro in velocità dopo oltre un anno di assenza non ha pesato sulla statunitense che ha provato a confermare il titolo iridato, commettendo un grave errore all’uscita delle Pale di Rumerlo.

Prestazione sottotono invece per Federica Brignone e Marta Bassino che non sono riuscite ad adattarsi alle condizioni della neve concludendo le proprie fatiche rispettivamente in decima e undicesima posizione.

“Abbiamo pagato in generale la parte alta, due giorni fa avremmo fatto probabilmente molto meglio per le condizioni della neve – ha dichiarato la 30enne di La Salle -. Io personalmente non ho sentito le risposte che volevo, inoltre era un tracciato più facile con un paio di passaggi spostati. E’ andata così, ora testa alle prossime: ci alleneremo bene per gigante parallelo”.

Le azzurre proveranno ora a cogliere il riscatto nella mattinata di sabato 13 febbraio quando sull’Olympia delle Tofane è in programma la discesa libera femminile.

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