Anche il Movimento 5 stelle entrerà nel governo Draghi. Lo ha confermato la piattaforma Rousseau, che ha deciso di seguire la linea di Beppe Grillo e dei vertici M5s per il sostegno all’esecutivo tecnico-politico: 44.177 i voti a favore (59.3%) e 30.360 i contrari (40.7%).
Un passaggio decisivo per il M5s che ha affrontato una delle votazioni più difficili della sua storia, fatto in nome della “responsabilità”.
Violi: “Non potevamo metterci all’opposizione ora”
“Mi aspettavo che sarebbe andata così, io ho votato sì seppur con tante, tante riserve”. È soddisfatto il consigliere regionale bergamasco Dario Violi. Soddisfatto ma non contento: “Non posso dire di essere felice per questa soluzione – sottolinea -, ma il percorso da fare ora era già segnato. Nei tre anni di governo abbiamo fatto diversi errori ma anche tante cose buone: ora si apre una partita importantissima per l’Italia e il Movimento 5 Stelle non poteva mettersi in disparte a fare opposizione col 33%. La politica è evoluzione, non involuzione”.
“Saremo rigidi – continua Violi -, irreprensibili su alcuni temi, per questo parteciperemo. La transizione ecologica è un tema fondamentale che tutti i Paesi più importanti stanno curando da anni. A chi ci accusa di essere incoerenti vorrei ricordare che siamo l’unica frazione politica che ha messo sul piatto una proposta di cui tutti oggi stanno discutendo, mentre gli altri partiti sono andati da Draghi in pellegrinaggio”.
Ma che governo sarà? “Sarà un governo che farà ordinaria amministrazione sui temi divisivi, per forza di cose – risponde Violi -. Ma sarà anche un governo che, spero, saprà fare interventi decisivi sui temi economici di investimento per il futuro del Paese”.
Termini: “Si è votato sulla base del nulla”
È contraria all’appoggio del governo Guia Termini, deputata trevigliese dei 5Stelle, e non ci tiene a nasconderlo: “Rispetto, come sempre, il risultato. Ma non sono affatto contenta di come sia andato – commenta -. Il quesito, secondo me, non era posto in modo imparziale, visto che invitava chiaramente a votare sì. Si è votato sulla base del nulla, sulla promessa di un ministero”.
“Mi aspettavo che vincesse il sì? In realtà mercoledì, durante le votazioni, ho pensato potesse vincere il no, leggendo le reazioni su Facebook e quello che mi scrivevano alcuni attivisti. Ma non so chi vota sulla piattaforma, quindi è sempre difficile capire l’orientamento, almeno per me”.
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