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Centro Salesiano DON BOSCO

L'iniziativa

Incontro con genitori, educatori e insegnanti, la psicologa: “La sessualità è meraviglia”

La dottoressa Valeria Falasco ha tenuto una serata ricca di spunti di riflessione al Centro Salesiano don Bosco di Treviglio

La sessualità è meraviglia. Questa la prospettiva per la riflessione nella quale la dottoressa Valeria Falasco, psicologa e psicoterapeuta, ha guidato genitori, educatori ed insegnanti del Centro Salesiano don Bosco di Treviglio, nella piacevole e arricchente serata di mercoledì 3 febbraio.

Un dialogo a cuore aperto, che ha condotto, innanzitutto noi adulti, ad interrogarci sul ruolo e sul valore che ha per noi la sessualità. È solo mettendoci in gioco noi per primi che possiamo accompagnare i nostri ragazzi ad essere consapevoli delle dinamiche che riguardano la relazione con sé e con gli altri.

Quando e come parlare di sessualità con preadolescenti e adolescenti? Come per tutte le grandi domande della vita, la risposta non è e non può essere preconfezionata e valida in ogni occasione; ciascuno di noi può impiegare la propria creatività e sensibilità per individuare i tempi e i modi migliori, ma è imprescindibile la necessità che i nostri ragazzi siano informati; solo così potranno, con gradualità e serenità, compiere le grandi scelte della vita che, come ci ha ricordato la dottoressa, spetteranno solo a loro. La nostra parte, dunque, consiste nell’aprire, il prima possibile, un dialogo, creando un luogo di ascolto in cui i giovani si sentano accolti, non giudicati e liberi di esprimere sensazioni, pensieri, emozioni e disagi. E il disagio può toccare anche noi adulti, che talvolta ci sentiamo in imbarazzo nel trattare argomenti così privati. L’invito è a provare, con naturalezza, ad intavolare un confronto spontaneo e molto sincero, che ci permetta di comprendere cosa i nostri giovani già sanno, cosa vogliono conoscere, di cosa hanno paura.

Un errore dal quale ci ha messo in guardia la dottoressa è la superficialità nel trattare le emozioni dei nostri giovani, dimenticando, forse, tutta la forza e l’impeto che il piano emotivo ha esercitato anche su di noi, in un più o meno recente passato. Allo stesso tempo, siamo chiamati a rispettare la loro intimità, custodendo come dono prezioso qualsiasi confidenza della quale vogliano metterci a parte, senza rinunciare al nostro ruolo di educatori.

Preservare e guidare la curiosità non è semplice, soprattutto quando altri canali sembrano sostituirsi al dialogo con gli adulti di riferimento. Che fare di fronte ad una cronologia internet che dimostra un desiderio di sapere indirizzato su fonti fuorvianti? Ancora una volta sono il dialogo, il confronto e la disponibilità dell’adulto a trovare tempo e parole adatte ad aprire uno spiraglio in un cuore e in una mente in crescita. Una crescita che, talvolta, risulta scomoda, che spesso porta a non riconoscersi più, a non accettarsi, a chiudersi, a fuggire dalla realtà. Essere adulto, allora, vuol dire, con delicatezza ricondurre alla realtà, mostrando, anche nell’esperienza quotidiana, che la sessualità non è solo corporeità; il nostro corpo, le nostre emozioni e i nostri sentimenti, i nostri valori, i nostri rapporti sono necessariamente e splendidamente interconnessi. L’amore ci mette in relazione, ci chiede di guardare l’altro negli occhi e di lasciarci guardare, così come siamo. Non nascondiamo ai nostri ragazzi che una relazione, di qualsiasi tipo, è faticosa. È più complessa di un autoreferenziale isolamento, ma ricordiamoci di far vedere loro che ne vale la pena! Conduciamoli ad acquisire gli strumenti per far dialogare tutte le componenti del proprio essere, sapendo che si stanno allenando, ora, per aprirsi all’altro in una relazione autentica, che realizzi pienamente la persona che sono e che diventeranno.

Parlare di sessualità ai nostri ragazzi, dunque, non si riduce ad un discorso sulla corporeità, ma diventa una stupenda occasione per farli – e forse farci –  riflettere insieme su quale dono di ricerca per la pienezza sia il nostro essere maschi e femmine, così differenti, così complicati, ma così meravigliosamente complementari.

Federica Parmigiani

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