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L'iniziativa

Consapevolezza e comunicazione, gli ingredienti per lottare contro il (cyber)bullismo

La limitazione degli spostamenti e l’incremento nell’utilizzo dei social network ha purtroppo ampliato il fenomeno del bullismo, come emerso dal report 2020 dell’Osservatorio Indifesa, toccando due ragazzi su tre

Nulla può difendere un atto di bullismo perché un gesto di tale portata può rovinare una vita.

Non bastano scuse per giustificare il dolore di chi ne è vittima perché quella sensazione di solitudine non potrà mai esser cancellata.

Per questo motivo è fondamentale fare squadra contro questo fenomeno, come dimostrato dai ragazzi dell’Istituto Superiore “Bortolo Belotti”, scuola capofila della Rete provinciale di contrasto al bullismo.

In occasione della “Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo a scuola”, gli studenti orobici hanno consegnato un’impronta blu al presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli e alla consigliera con delega alle politiche sociali Romina Russo; un simbolo che testimonia l’impegno da parte di ragazzi e istituzioni per porre fine a questo annoso problema.

“In un anno così difficile per il nostro territorio e per la scuola, questa giornata deve esser una testimonianza del lavoro svolto dalla nostra provincia nel contrasto a tutto ciò, un impegno che in questa fase deve esser ancor più intenso – ha sottolineato Gafforelli -. Il nostro intento è quello di poter continuare a collaborare con il mondo dell’istruzione perché attraverso la scuola si sviluppano valori come l’inclusione e il rispetto reciproco”.

La limitazione degli spostamenti e l’incremento nell’utilizzo dei social network ha purtroppo ampliato questo fenomeno che, come emerso dal report 2020 dell’Osservatorio Indifesa, tocca nel nostro paese due ragazzi su tre.

“Il 61 % dei ragazzi afferma di esser stata vittima di bullismo, mentre il 68 % di esser stato testimone. Questi dati rappresentano una situazione molto grave e per questo motivo come Provincia abbiamo deciso di intervenire a partire dai più giovani, promuovendo iniziative come ‘Una favola contro i bulli’ – ha osservato la consigliera Russo, a cui fanno eco le parole di Ilenia Fontana, responsabile Legalità, Bullismo e Cyberbullismo dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo -. In un periodo in cui è necessario affidarsi alle tecnologie, è fondamentale conoscerle a fondo. Abbiamo quindi scelto di realizzare alcuni incontri dedicati ai genitori per la valorizzazione di questi strumenti e, in occasione del Safer Internet Day, di proporre ai ragazzi una serie di iniziative in collaborazione con la Polizia Postale”

La mattonella in ceramica, realizzata dall’artista Luca Catò, rappresenta una parte dei molti lavori realizzati dalle scuole del territorio che hanno deciso di aderire all’iniziativa promossa dal Forum Provinciale Associazioni Genitori della Scuola (Fo.P.A.G.S.).

“Abbiamo ricevuto gli elaborati di gran parte degli istituti della nostra provincia, dai lavoretti creati dai più piccoli ai pensieri espressi dagli alunni delle scuole superiori; i quali verranno inviati al dottor Andrea Panico, responsabile di ‘Telemato di Jonas’ Onlus e presentati durante una diretta sulla nostra pagina Facebook – ha illustrato la presidente dell’ente Floriana Ferrari -. A dimostrazione del successo di questa iniziativa abbiamo ricevuto richieste anche dalla provincia di Pescara, motivo per cui siamo molto soddisfatti per il risultato ottenuto”.

Come dimostrato dai più giovani, è fondamentale quindi aver l’apporto di ognuno per vincere il bullismo, dalle famiglie alle istituzioni, in particolare in un periodo in cui la solitudine e lo sconforto possano prendere il sopravvento

“Le parole chiave della nostra azione sono due: ‘consapevolezza’ e ‘comunicazione’ e avere le idee chiare su bullismo e cyberbullismo è fondamentale perché i ragazzi devono esser informati e pienamente consapevoli di quello in cui possono incorrere sia come vittime che come bulli – hanno spiegato Lisa Nembrini e Lorenzo Rota, studenti dell’Istituto Superiore “Bortolo Belotti” -. Essi non devono isolarsi, bensì aprirsi agli adulti che però sono in dovere di saperli ascoltare sia con la volontà di farlo sia nel possedere gli strumenti informativi per poterlo fare”.

 

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