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Bergamo segreta

Toccare il cielo con un dito: alla scoperta della Torre del Gombito

Nuova puntata della rubrica domenicale di BGY che fa tappa in Città Alta

Duecentosessantatré gradini per toccare il cielo di Bergamo: è questa l’esperienza che si può vivere salendo lungo la Torre del Gombito.

Al centro dello skyline di Città Alta, la struttura deve il proprio nome all’ubicazione nei pressi di un “compitum” (in latino “incrocio”), termine che in bergamasco prese il significato di “gomito”.

Costruito in blocchi di pietra arenaria in stile romanico e collegato a una casa adiacente attraverso un accesso (ora murato) posto a otto metri d’accesso, l’edificio toccava un tempo quota 64 metri prima di esser abbattuta in parte a causa delle condizioni di degrado in cui versava.

Abbassato di circa otto metri, il fabbricato fu eretto con ogni probabilità nel XII secolo venendo incendiato nel 1206 durante alcuni disordini fra le fazioni guelfe e ghibelline.

Indicato come proprietà di Bartolomeo del Zoppo all’interno degli statuti del 1263, esso mantenne le proprie caratteristiche difensive sino al Cinquecento quando al pianterreno venne inserita una bottega con le conseguente apertura dell’ingresso e della finestra rettangolare sopra il prospetto nord.

Come emerso da un estimo del 1555, l’immobile risultava totalmente affittato nella parte inferiore Paolo Zoppo e in quella superiore da Barbara Albrici.

Oltre a ciò risultava presente un’ulteriore attività commerciale ospitata sotto un portico di cui oggi resta traccia di alcuni mensoloni in pietra che sporgono sul lato ovest all’altezza di sei metri.

Abbandonata nel corso dei secoli, la torre rischiò la demolizione nel corso del 1849 quando i cittadini insorti al regime austriaco spararono contro la Rocca, presidio della milizia straniera.

I dominatori minacciarono quindi di demolire, rinunciando però ad applicare il provvedimento.

L’edificio fu donato al Comune nel 1877 da Giovanni Arioli e Alessandro Agliardi venendo ristrutturata più volte durante gli anni e riaperta al pubblico nel 2010.

Fonti

AA.VV.; Le mura di Bergamo; Bergamo; Azienda autonoma di turismo; 1979

Angela Prato Gualteroni, Anna Roncelli; Bergamo: tempi e luoghi della sua storia incisi nella pietra; Bergamo; Grafica e arte Bergamo; 1989

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