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Appunti & virgole

Atalanta, non mollare mai: stavolta la rimonta è regalata fotogallery

Problema di testa, tutto troppo facile fino al 3-0 e poi di gambe. E qualche giocatore sottotono. Mercoledì è già rivincita col Napoli

Se togli il piede dall’acceleratore e vai in folle… ecco, è proprio un’Atalanta folle quella che si fa rimontare da 3-0 a 3-3.

Perché non sa gestire il risultato, perché è stanca, perché qualche giocatore è insufficiente: succede, se giochi ogni tre giorni e ogni partita è decisiva verso un obiettivo e dovresti giocarla sempre al massimo, pensando (sperando) di vincere sempre.

E non è semplice, perciò dopo lo spettacolo di San Siro col Milan resta solo una vittoria (con la Lazio in Coppa Italia), una sconfitta (sempre con la Lazio, in campionato) e due pareggi.

Ma torniamo al punto di partenza, cioè che l’Atalanta se non è al massimo non riesce a vincere. È uno dei difetti (sono pochi, pochissimi, lo sappiamo) dell’Atalanta di mister Gasperini, che deve andare sempre a mille, altrimenti rischia anche di perdere. Non può permettersi di gestire il risultato o di vincere giocando male, come capita a qualche grande.

Prendete la pazza partita col Torino. Che sarebbe stato asfaltato come nelle precedenti occasioni, se l’Atalanta avesse avuto testa e gambe per restare in gioco fino alla fine.

Invece fai tre gol in sette minuti, dopo 21′ sembrerebbe tutto fatto ed è fin troppo facile.

Così cala la concentrazione, la testa va a mercoledì, le gambe non rispondono come dovrebbero e soprattutto chi potrebbe chiudere il discorso con un’altra giocata esce dalla partita.

Certo, in parte sulla testa dei giocatori può avere influito l’idea della “priorità alla Coppa” espressa dal Gasp alla vigilia. E purtroppo dopo il triplo vantaggio qualche giocatore è uscito dalla partita, altri non sono nemmeno entrati, dopo i cambi.

Sono mancate le giocate di Ilicic, che dopo il gol (di destro) e l’assist a Muriel si è smarrito, così come non si è mai visto nemmeno Zapata quando è entrato nella ripresa, salvo un tiro calciato con troppa forza e fuori misura su un bell’invito di Miranchuk. Non è piaciuto nemmeno Malinovskyi e non è la prima volta che Ruslan non riesce ad essere all’altezza del suo compito, in una partita che non doveva nemmeno essere tanto difficile, per come si era messa.

Chiaro, se avessero giocato tutti come Gosens, sempre presente prima sulla fascia destra e poi di nuovo sulla sua a sinistra, a segno (con la collaborazione del portiere) e poi bravissimo a salvare di testa sulla linea, allora l’Atalanta avrebbe fatto altri due gol al Toro.

Forse anche questo fa capire che è stato più un problema di testa, perché un altro giocatore di gamba come De Roon non ha mai mollato.

Sempre bene anche Muriel e non solo per il gol e l’assist a Gosens, sicuramente ‘Lucho’ è il più incisivo e continuo degli attaccanti, così come è piaciuto Miranchuk, peccato per il palo.

Poi è vero che nell’Atalanta ci sono 14-15 titolari e una buona panchina. Però se parti senza Freuler il centrocampo non è lo stesso, pur con un buon Pessina che non demerita, ma sembra più utile e efficace se gioca dietro alle punte, anche per i suoi inserimenti in area.

Il problema esterni, senza Hateboer e Maehle e anche Sutalo indisponibile, si è poi ripresentato perché Ruggeri faceva fatica e l’allenatore ha dovuto sostituirlo. E un’Atalanta dimezzata sulle fasce non è la stessa.

Scelte un po’ volute e un po’ forzate.
In conclusione: l’Atalanta all’andata vince 4-2 sul campo del Torino, da 0-1 (Belotti) a 3-1 e 3-2 nel primo tempo, poi 4-2 con De Roon nella ripresa. Ma era un’Atalanta più fresca, mentre stavolta aveva dominato il Napoli a casa sua, tre giorni prima. Con un pressing che un po’ di energie se l’è portate via.

Mercoledì sarà rivincita di Coppa e mancherà Romero, che è pur sempre una sicurezza e altri recuperi non sono previsti (difficile che ce la faccia Maehle).

Squadra stanca? Ma nemmeno il Napoli sarà freschissimo e non avrà un certo Koulibaly…

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