Multe da 42 a 173 euro nel centro abitato, da 87 a 344 euro fuori. Sono le sanzioni previste per chi non indossa il casco mentre guida un monopattino elettrico a Firenze, dove il sindaco Dario Nardella (Pd) ha introdotto l’obbligo anche per i mezzi a noleggio.
Di questa possibilità se ne sta parlando anche in altre città. Vedi Milano, dove secondo i dati di Areu ci sono stati 263 incidenti in monopattino. Numeri che hanno spinto l’assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato ad annunciare una mozione urgente per chiedere al sindaco Beppe Sala di seguire l’esempio del collega toscano.
E a Bergamo? Che cosa ne pensa l’amministrazione comunale? Lo abbiamo chiesto all’assessore alla viabilità Stefano Zenoni: “Così ritengo abbia poco senso – commenta -. Ci vorrebbero regole disciplinate in maniera omogenea dal codice della strada, non in base alle scelte dei singoli comuni”.
Il rischio, secondo l’assessore, è quello di generare un po’ di confusione. “Penso a una città come la nostra, dove chi si sposta lo fa anche dai e verso i comuni limitrofi della cintura di Bergamo – osserva Zenoni -. Avrebbe poco senso introdurre l’obbligo solo nel capoluogo e non a Ponteranica, Gorle o Torre Boldone”.
Poi precisa: “Ritengo l’uso del casco più che raccomandabile. Io, ad esempio, lo utilizzo sia con la bicicletta che con il monopattino elettrico. Ma se un utente che usa i mezzi in sharing deve sempre portarsi dietro il casco, la comodità nell’utilizzare questo modalità di spostamento è destinata a scendere. Il rischio è che ci sia una fortissima contrazione nel loro impiego”.
Non a caso a Firenze è stato depositato al Tar il doppio ricorso da parte delle aziende che gestiscono lo sharing, e che hanno richiesto l’annullamento dell’ordinanza del sindaco Nardella. L’assessori Zenoni, in questo senso, sarà spettatore interessato. “Prima di esprimere ulteriori giudizi – conclude – ritengo saggio attendere il verdetto del tribunale amministrativo”.
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