Ancora tutto fermo a San Pellegrino Terme per quanto riguarda il recupero e la gestione del Grand Hotel. Nessuna offerta è stata presentata entro la scadenza del bando, lunedì 1 febbraio.
“Siamo al punto di partenza – commenta Vittorio Milesi, sindaco della cittadina brembana -. La situazione sanitaria ed economica in cui ci troviamo di sicuro non aiuta. Prima di marzo, le proposte erano buone e avrebbero portato a qualcosa di concreto, purtroppo però la grave emergenza ha bloccato tutto”.
Nei mesi scorsi, infatti, quattro società avevano presentato in via formale il proprio interesse per il recupero della storica struttura liberty (chiusa dal 1978): un gruppo piemontese che aveva proposto la realizzazione di un albergo di lusso, una società che gestisce una serie di cliniche, una soluzione mista alberghiera-commerciale ed anche QC Terme di Quadro Curzio.
“Proposte che hanno bisogno di altro tempo per essere formalizzate in tutti i loro aspetti e, soprattutto, che vorrebbero prima certezze riguardo la situazione sanitaria – aggiunge il sindaco Milesi -. Comprendiamo che in molti possano aspettare una ripresa prima di intraprendere un intervento di recupero stimato in 26 milioni di euro. Una società ha fatto un sopralluogo la scorsa estate per continuare il lavoro al progetto di recupero, ma il riaggravarsi dell’emergenza sanitaria ha messo in stand-by ancora tutto”.
Stime sull’intervento di recupero fatte a partire da uno studio di fattibilità per una riapertura del Grand Hotel come struttura alberghiera. Recupero al quale il Comune contribuirà con 3 milioni di euro (fondi regionali, erogati a fronte di un intervento del privato di almeno 8 milioni di euro).
“Abbiamo deciso di lasciar scadere il bando ed aspettare le proposte – spiega Milesi -. Spiace che non si sia trovata una soluzione, ma entro una settimana pubblicheremo un nuovo bando”.
Bando rivolto ai privati, che non chiude però la porta ad eventuali realtà pubbliche interessate ad utilizzare la struttura. “L’Università degli Studi di Bergamo è alla ricerca di spazi – fa presente il primo cittadino -. Ho scritto al Rettore per vedere se può esistere qualche possibilità in quella direzione. Potremmo valutare anche altre proposte da istituzioni pubbliche”.
Tra le idee dell’amministrazione, anche la possibilità di realizzare una scuola di Alta Cucina o un centro di ricerca sanitario, collegato alle attività di formazione. Nel frattempo, entro la fine di maggio verranno conclusi i lavori del piano rialzato, iniziati nel 2016 dalla Intercantieri Vittadello di Padova (18 milioni di euro, fondi statali).
“Potrà essere utilizzato da giugno, mentre il resto dell’edificio potrà comunque essere recuperato per lotti successivi, in base alle disponibilità finanziarie”, dice sempre Milesi.
Nell’eventualità che non si presentasse ancora nessuno, l’amministrazione potrà pensare di affidare la gestione per il solo piano rialzato, utilizzando i 3 milioni di euro a disposizione per continuare gli interventi di recupero. “Aspettiamo comunque di avere risposte al bando che verrà pubblicato nei prossimi giorni – conclude il sindaco -: rimangono le buone condizioni e, soprattutto, l’interesse dei privati”.
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