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Le regole

A Bergamo scatta la zona gialla: “Non è ritorno alla normalità”, cosa si può fare

Dagli spostamenti al di fuori dei confini comunali alle novità per scuole, bar e ristoranti. Gli esperti: "Serve ancora la massima prudenza"

Lunedì 1 febbraio a Bergamo e in Lombardia scatta la zona gialla. Per quanto riguarda la provincia bergamasca “la situazione delle ultime quattro settimane vede la curva in fase di decremento progressivo – ha fatto presente Alberto Zucchi, direttore del Servizio Epidemiologico Aziendale di Ats Bergamo -. Il tasso di incidenza settimanale è 43 casi per 100 mila abitanti” e “l’unico territorio critico è quello di Grumello a causa di una serie di focolai intra-famigliari. L’attività di ricovero e di terapia intensiva è in costanza di decremento”.

Numeri al ribasso, ma diversi esperti concordano nel consigliare di mantenere sempre alta la guardia. Il ritorno in area gialla “non significa normalità”. È necessario “evitare assembramenti” poiché c’è il rischio “assolutamente reale che la curva schizzi rapidamente verso numeri difficilmente gestibili” ha evidenziato il coordinatore del Cts Agostino Mizzo sottolineando che è fondamentale ricordare cosa è successo la scorsa estate quando “molti si sono proiettati al ritorno alla normalità senza comprendere che il virus era, come oggi, attorno a noi”.

“Zona gialla non significa scampato pericolo – ha osservato il ministro della Salute, Roberto Speranza -. Serve ancora la massima prudenza se non vogliamo tornare indietro rispetto ai passi avanti delle ultime settimane”.

Le regole

Ma che cosa comporta, nel concreto, il passaggio alla zona gialla? Tra le novità più attese c’è la ripresa degli spostamenti al di fuori dei confini comunali, consentiti dalle 5 alle 22 senza bisogno di autocertificazione. Dopodiché scatta il coprifuoco e ogni movimento va comunque motivato: per comprovate esigenze lavorative, di necessità o di salute. Il rischio, altrimenti, è quello di incappare in sanzioni salate.

Novità importanti anche per quanto riguarda gli oltre 4 mila mila bar e ristoranti della provincia. Molti di loro rialzeranno le saracinesche, ma solo fino alle 18. Fino alle 22 è invece consentito l’asporto, mentre la consegna a domicilio non è soggetta a limiti orari.

Per quanto riguarda le scuole, la didattica in presenza nelle superiori resta al 50% e non al 75% come consentito. La scelta spetta ai territori e quello bergamasco ha deciso di mantenere una linea prudenziale, almeno fino a quando anche il trasporto pubblico viaggerà a metà carico.

Chi vorrà potrà raggiungere la seconda casa (anche fuori regione) e andare a visitare parenti o amici: lo spostamento verso una casa privata è consentito, nel territorio regionale, una volta al giorno, sempre tra le 5 e le 22, e nei limiti di due persone “ulteriori rispetto a quelle già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi”.

In zona gialla è consentito visitare un museo (“dal lunedì al venerdì con esclusione dei giorni festivi” e con ingressi contingentati) e fare compere in un centro commerciale (nei giorni feriali sì: il sabato, la domenica e nei giorni festivi saranno chiusi).

Le mascherine vanno obbligatoriamente indossate sia all’aperto che al chiuso in luoghi diversi dalla propria abitazione. Non è obbligatorio per chi effettua attività sportiva, se si sta mangiando o bevendo nei luoghi e negli orari in cui è previsto, quando si è da soli o con i propri conviventi.

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