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A bergamo

Nasce l’anagrafe della fragilità: perché nessun cittadino venga lasciato solo

Un progetto provinciale che, tramite un algoritmo di Ats, vuole dare risposte concrete e di prossimità ai cittadini con bisogni socio-sanitari

I dati epidemiologici di ATS Bergamo ci raccontano come la pandemia Covid-19 abbia colpito nel nostro territorio soprattutto i pazienti fragili (prevalentemente anziani, con presenza di patologie croniche) i soggetti in condizioni di vulnerabilità socioeconomica ed isolamento sociale e gli ospiti di strutture comunitarie residenziali assistenziali sociosanitarie.

Alla luce di questa nuova realtà sociale, è nato il progetto “Verso un’anagrafe per la fragilità”, condiviso da tutte le amministrazioni comunali della Provincia di Bergamo (3 distretti, 14 Ambiti, 243 comuni) in raccordo con il consiglio di rappresentanza dei sindaci.

L’obiettivo è di programmare e costruire, attraverso un’indagine tramite interviste domiciliari a cittadini ritenuti a rischio, una rete di servizi sociali e socio-sanitari che, in un’ottica di contrasto e prevenzione al Covid19, rispondano in modo efficace alle nuove esigenze della popolazione.

“Grazie ad un modello operativo di integrazione tra dati di natura clinici, sociosanitari e socio assistenziali, ATS ha realizzato un database di persone che hanno avuto principalmente un problema sanitario. Queste persone, ritenute in condizione di elevata fragilità, sono coloro a cui è rivolta l’indagine proprio perché potenzialmente esposti clinicamente, prima ancora che socialmente, ad un rischio alto in situazioni come quella dell’emergenza pandemica ancora in corso”, ha dichiarato l’Assessora alle Politiche sociali Marcella Messina.

Tramite un algoritmo, quindi, sono stati individuati i cittadini a livello provinciale e cittadino già presenti nella banca dati di Ats degli assistiti cronici (ad esempio con malattie come demenza, parkinson e malattie degenerative) e che, per via della loro situazione sanitaria, sono maggiormente esposti ad una fragilità sanitaria e sociale, in particolare di fronte ad un’emergenza medica e sociale come quella che stiamo vivendo da quasi un anno.

L’anagrafe di fragilità – “integrata”, aggiunge l’assessore Messina, sottolineando il duplice aspetto sanitario e sociale – è un punto fondamentale per essere pronti a rispondere concretamente ai bisogni dei cittadini che si possono presentare in fase più acuta nel corso di situazioni emergenziali.

Il questionario che verrà sottoposto tramite intervista ai cittadini individuati sarà, quindi, uno strumento fondamentale per conoscere i reali bisogni di una fragilità complessa e integrata, da guardare sotto uno sguardo molto più ampio e che ci riguarda tutti, come stiamo vedendo ogni giorno durante l’emergenza Covid.

“Per quanto riguarda l’Ambito di Bergamo, di cui il nostro Comune è capofila, – afferma la responsabile dell’Ufficio di Ambito del Comune di Bergamo Gabriella Paganelli – Nel database fornito da ATS ci sono 1.440 nominativi di persone del nostro Ambito ritenute in condizioni di elevata fragilità (9.000 circa a livello provinciale). 1200, invece, solo nel comune di Bergamo. Tra il numero totale dell’Ambito, sono cittadini over 65 anni per l’85,6% e per il 14,4% nella fascia dai 18 ai 64 anni di cui è necessario valutare le attuali condizioni di vita e di protezione sociale.”

I cittadini individuati, da dicembre hanno già iniziato a ricevere una lettera con tutte le indicazione per poter avere un colloquio a domicilio con un assistente sociale che cercherà di capire di più della propria situazione sociale e famigliare tramite un’intervista. Alla base di questo importante lavoro, infatti, ci deve essere l’incontro e la vicinanza.

“Assicuriamo che gli educatori – continua Paola Consonni, responsabile del progetto – entrano nelle abitazioni in piena sicurezza, dotati di tutti i necessari presidi anti Covid previsti dalla normativa e con il loro tesserino di riconoscimento, e raccolgono con grande garbo e rispetto le informazioni che la persona, spesso affiancata da un familiare, è disposta a fornire. Le domande riguardano diversi argomenti: l’autonomia nello svolgere le necessarie attività di cura personale, le abilità digitali, le condizioni lavorative, l’esistenza di una rete sociale di protezione, il carico di cura dei familiari, le condizioni abitative. Un lavoro certamente delicato, ma di straordinaria importanza rispetto all’obiettivo che il progetto complessivamente si pone di realizzare.”

I cittadini che ricevono la lettera possono contattare il numero “Bergamo Aiuta” 342.0099675 da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00 per raccogliere ulteriori informazioni in merito al progetto e per fissare eventuale visita domiciliare.

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