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Colognola

Biblioteca intitolata a Regeni, il parroco critica, i cittadini gli rispondono: “Giusto così”

In una lettera alcuni cittadini del quartiere Colognola a Bergamo spiegano perché condividono la dedica a Giulio

Ha smosso l’opinione pubblica la critica del parroco di Colognola all’intitolazione della biblioteca a Giulio Regeni.

Don Francesco Poli, come ha raccontato il Corriere della Sera, sul bollettino parrocchiale ha stigmatizzato il fatto che la dedica dello spazio civico e culturale del quartiere non sia stata condivisa con i cittadini quartiere: “Ci piacerebbe che la proposta fosse portata a un tavolo di confronto nel quartiere. Parliamone”.

Posizione sostenuta anche dal parlamentare e consigliere comunale leghista Alberto Ribolla: “Ritengo inopportuno intitolargli la biblioteca di Colognola. Come giustamente sottolinea il parroco, il quartiere non è stato coinvolto, cosa sbagliatissima. Ennesima dimostrazione (perché questo è solo l’ultimo dei casi) del coinvolgimento – solo a parole – dei cittadini da parte di questa Amministrazione. Ennesima dimostrazione del fallimento delle reti sociali volute dall’Assessore Angeloni e dalla Giunta Gori, che coinvolgono solo gli amici degli amici se neppure il parroco ne sapeva nulla”.

Ma, replica l’assessore Giacomo Angeloni, la Rete di quartiere è stata coinvolta, sin dal primo giorno.

“Era il 28 settembre quando ho informato la Rete dell’idea di intitolare a Regeni la biblioteca di Colognola – spiega l’assessore –  e poi la delibera in merito è stata approvata il 15 dicembre. In tutti quei mesi non è arrivata una sola opposizione, neanche da parte del parroco che riceve tutte le comunicazioni della Rete: che poi non partecipi attivamente agli incontri è un’altra storia ed è dimostrato da questo episodio.”

L’idea di intitolare la biblioteca a Regeni era stata trattata dal Consiglio comunale nella seduta pubblica del 28 luglio 2020, con un ordine del giorno firmato dai consiglieri Roberto Cremaschi, Sonia Coter e Simone Paganoni in cui si impegnava la Giunta ad individuare un luogo pubblico in città da intitolare a Regeni, così da mantenere viva la sua memoria.

Con venti voti a favore e tre contrari, la proposta era passata: una votazione a cui gli esponenti della Lega non avevano partecipato, lasciando l’aula.

Intanto alcuni cittadini di Colognola hanno voluto scrivere una lettera indirizzata al parroco Poli, al sindaco di Bergamo Giorgio Gori e all’assessore Angeloni, “per esprimere tutto il nostro apprezzamento per l’intitolazione della biblioteca del nostro quartiere a Giulio Regeni”.

Invitando altri concittadini, qualora lo volessero, a firmare la lettera “non per ragioni politiche ma per tutti quei valori e quei diritti che sono propri della nostra società.”

“Leggiamo perplessità relative alle modalità di confronto. Su questo, forse, molti di noi dovrebbero fare mea culpa. Esiste una rete di quartiere e ci risulta che sia stata informata. Vero è, che la rete è spesso poco frequentata da larga parte dei cittadini, presi forse dalla frenesia della vita. Ma il silenzio dei molti non deve fare intendere perplessità sulla scelta, bensì scarsi tempi liberi per partecipare attivamente alla res pubblica. Sulla rete di quartiere non abbiamo quindi perplessità alcuna, anzi, ci permettiamo di rimarcare, che durante la pandemia ha lavorato bene con il supporto importante dei tanti volontari”, si legge nella lettera.

La questione non è solo di metodo, ma, e soprattutto, di merito.

“Non mettiamo in dubbio che il parroco abbia ricevuto segnalazioni di qualche cittadino insoddisfatto, ma vogliamo con questa nostra lettera riportare un altro punto di vista: molti cittadini di Colognola hanno espresso il loro apprezzamento per questa iniziativa e non vedono assolutamente l’intervento dell’amministrazione come “un intervento a gamba tesa”  o “una scelta politica” ma come una conseguenza dell’opera svolta sin ora di sensibilizzazione sulla vicenda di Regeni, non solo nel suo personalismo, ma come frutto di quei diritti inalienabili definiti poi nella nostra Carta Costituzionale”, continua la lettera.

“Giulio Regeni è stato uno studioso che ha pagato con la vita la sua attività di ricerca e sensibilizzazione sulla difficile situazione dei sindacati egiziani dopo la rivoluzione del 2011. Ci pare pacifico e politicamente trasversale che la tutela dello studio, delle opinioni, della libertà di esprimere il proprio pensiero sia un diritto fondamentale e inalienabile così come il contrasto ad ogni forma di tortura. Per questo abbiamo appreso con soddisfazione l’intitolazione della biblioteca del nostro quartiere a questa figura, proprio per ribadire l’impegno che tutto noi dobbiamo mettere nel tutelare quelle libertà che fanno grande la nostra democrazia. Abbiamo visto questa intitolazione come un importante memento per tutti quei ragazzi che, sin dall’asilo, vengono portati nella biblioteca del quartiere, a cui dobbiamo insegnare i valori dei diritti e delle libertà”, ribadiscono i cittadini.

Da parte sua il Comune ha già ribadito che, certamente, non tornerà indietro sulla decisione dell’intitolazione: “É un grande dispiacere quello che sta succedendo perché la dedica a Giulio aveva anche ricevuto il benestare dei genitori. E certo che è una decisione politica: la toponomastica è sempre una scelta politica e la storia ce lo insegna. Non torneremo indietro”, ha affermato l’assessore Angeloni.

Chi volesse aderire alla lettera del quartiere, può scrivere all’indirizzo bibliotecaregeni@gmail.com

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