Il presidente Percassi l’ha ribadito più volte: “Il mister resta a vita”. Solo uno slogan? Probabilmente sì, perché tutti i cicli – anche quelli che entrano nella leggenda – prima o poi finiscono. Ma qualcosa di vero in quella frase ripetuta più volte dal patron nerazzurro c’è.
Gian Piero Gasperini oggi, martedì 26 gennaio, compie 63 anni. E può dire di avere “in pugno” l’Atalanta come mai nessuno l’ha avuta prima di lui.
La squadra lo segue e mette in pratica alla perfezione la sua idea di calcio, i tifosi lo amano e la società se lo tiene stretto. Perfino la brutta questione Gomez si è risolta con il Gasp vincitore totale. E sembra quasi uno strano scherzo del destino il fatto che il Papu firmerà il suo contratto col Siviglia proprio nel giorno del 63° compleanno del tecnico.
L’affaire Gomez ha forse messo ancor di più Gasperini al centro del mondo Atalanta: spogliatoio, società e piazza, quando si sono trovati a scegliere chi scaricare dopo quell’Atalanta-Midtjylland di inizio dicembre, non ci hanno pensato due volte.
Dispiace enormemente per il Papu, ma è facile capire perché i tifosi si sono schierati con il tecnico (cittadino onorario di Bergamo dal 2019) che, da quando è sbarcato in terra orobica nell’estate del 2016, ha conquistato due qualificazioni in Europa League e due qualificazioni in Champions League, senza dimenticare la finale di Coppa Italia del 2019 e la semifinale di Champions sfiorata l’estate scorsa.
Per non parlare poi dei giocatori trasformati in oro in questi cinque anni, che hanno portato nelle casse di Zingonia più di 200 milioni di euro frutto delle plusvalenze ottenute dalla vendita dei gioielli lanciati dal tecnico piemontese. Da Kessie a Conti, da Gagliardini a Bastoni, da Kulusevski a Diallo… l’elenco è lungo.
Come Gasperini a Bergamo non c’è stato mai nessuno. E nessuno a Bergamo se lo vuole lasciar scappare, anche a costo di “sacrificare” miti e idoli. Vale per la società, vale per i tifosi.
commenta