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La diretta

Giuseppe Conte si è dimesso: consultazioni di Mattarella da mercoledì pomeriggio

Intanto al Senato si è costituito il gruppo dei Responsabili

Martedì mattina Giuseppe Conte ha annunciato le proprie dimissioni al Consiglio dei ministri riunito per varare l’ultimo decreto del Conte bis. Quindi alle 10.30, conclusa la seduta a Palazzo Chigi, si è recato al Quirinale per rassegnare il mandato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Si apre così formalmente, in piena pandemia, la crisi italiana, una crisi che, stando ai sodnaggi, gli italiani non hanno ancora capito. Quel che è certo è che la maggioranxza Pd, M5S, Leu non ha più i numeri in Parlamento, in Senato in particolare, per  varare i provvedimenti dopo l’uscita delle due ministre del gruppo di Matteo Renzi, Italia viva.

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Si è costituito al Senato il gruppo parlamentare dei Responsabili. Sarà composto da dieci senatori e utilizzerà il simbolo del Maie, cioè la lista degli eletti all’estero. A farne parte saranno l’ex M5s Maurizio Buccarella, Adriano Cario (Maie), Saverio De Bonis (Maie), l’ex M5S Luigi Di Marzio, Ricardo Merlo (Maie) gli ex Fi Sandra Lonardo, Maria Rosaria Rossi e Andrea Causin, che dovrebbe assumere anche l’incarico di capogruppo. Potrebbe entrare a farne parte anche l’ex grillino Alfonso Ciampolillo. Il nuovo gruppo potrà così partecipare alle consultazioni indette dal presidente della Repubblica che partiranno da domani. Al momento si tratta di senatori che avevano già votato la fiducia la settimana scorsa, per cui non si andrebbero ad aggiungere numeri alla maggioranza.

Ore 12.47

L’annuncio ufficiale dal Quirinale: “Il Presidente della Repubblica ha ricevuto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha rassegnato le proprie dimissioni. Il Presidente della Repubblica si è riservato di decidere e ha invitato il Governo a rimanere in carica per gli affari correnti. Le consultazioni avranno inizio nel pomeriggio di mercoledì”.

Ore 12.30

Conte ha lasciato il Colle dopo un breve colloquio con Mattarella durato mezz’ora

12.01

Giuseppe Conte ha varcato il portone principale del Quirinale dopo aver lasciato Palazzo Chigi per salire dal Presidente Mattarella e confermare le dimissioni

11.45

Sembra che il Pd indicherà Conte di nuovo premier, ma si temono sorprese da alleati vecchi e nuovi. Intanto si lavora alla Direzione del partito che dovrebbe tenersi prima delle consultazioni nel solito format delle comunicazioni del segretario

11.05

Fonti del Governo riferiscono le parole del presidente del Consiglio all’ultima seduta: “È  il momento della verità. Adesso capiremo se ad aver innescato le dimissioni delle ministre di Italia Viva siano state questioni di merito, o se l’obiettivo era un altro”. Cioè far fuori lui, costringerlo al passo indietro e sostituirlo con un altro premier.

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I capi delegazione delle forze di maggioranza, Alfonso Bonafede del M5S, Dario Franceschini del Pd e Roberto Speranza di Leu, hanno rinnovato a Conte il loro “sostegno e compattezza”.

10.45

Fonti di Palazzo Chigi prevedono che Giuseppe Conte incontrerà Sergio Mattarella verso mezzogiorno.

10.35

I commentatori politici prevedono tre scenari possibili dopo la fine del Conte Bis:

1) La costruzione in pochi giorni di quel nuovo gruppo centrista di “puntello” che finora non è stato possibile (ricordiamo che Bruno Tabacci aveva posto come pre-condizione le dimissioni), grazie al quale si potrebbe anche fare a meno di Italia Viva.

2) La costruzione di un nuovo governo, e di una nuova maggioranza, sempre incentrati sulla figura dell’avvocato pugliese, finora difeso a spada tratta non solo dai grillini, ma anche da buona parte del Pd come unico “punto di equilibrio” possibile. L’attuale presidente del Consiglio si presterebbe probabilmente a un Conte III (che lo affiancherebbe addirittura a figure come De Gasperi, Moro, Rumor e Andreotti, gli unici a presiedere tre governi consecutivi), anche se certo non gli sfugge il rischio di poter divenire una sorta di “premier dimezzato” in un nuovo esecutivo che finisse con l’avere una più accentuata connotazione politica. Questa soluzione porta con sé un corollario, però: come evolveranno i rapporti fra Conte e Renzi? Il primo presumibilmente tenderà a sfaldare Italia Viva, portando – se ci riuscirà – dei renziani dalla parte sua per una nuova “avventura”, con l’aggiunta di altre componenti (“pezzi” di Forza Italia?) che ancora si faticano a scorgere. Disegno che confligge però con quella “base parlamentare ampia ed europeista” che lunedì è stato il ritornello del Pd, interessato piuttosto a una coalizione dove Iv sia sì presente, ma non più determinante. Renzi pare fermo invece (almeno finora) nel voler fare a meno del tutto di Conte.

3) E questo apre un terzo scenario: un premier nuovo, con le incognite che ciò comporta dati i numeri presenti oggi in Parlamento. Si arroccherà ancora M5s nella strenua difesa dell’inquilino di Palazzo Chigi oppure, una volta aperta la partita, nuove soluzioni saranno esplorate? È soprattutto da questo quesito che passa la chiave di soluzione della crisi che non doveva esserci.

10.25

Si conclude il Consiglio dei ministri e Giuseppe Conte si dirige al Quirinale

10.15

Giuseppe Conte annuncia al ministri riuniti le proprie dimissioni: “Ringrazio ogni singolo ministro”

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