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I programmi

Il commissario Ricciardi, Le mani di Primo Levi o Report sui vaccini? La tv del 25 gennaio

Ecco il palinsesto delle reti televisive per la prima serata di lunedì 25 gennaio

Per la prima serata in tv, lunedì 25 gennaio su RaiUno alle 21.25 andrà in onda la fiction “Il commissario Ricciardi”. Verrà proposto l’episodio dal titolo “Il senso del dolore”: Napoli, marzo 1931, durante un inverno particolarmente rigido, un evento scuote l’opinione pubblica: il grande tenore Arnaldo Vezzi, artista di fama mondiale e amico del Duce, viene trovato cadavere nel suo camerino al Teatro San Carlo. A risolvere il caso è chiamato il Commissario Luigi Alfredo Ricciardi che, per l’occasione, conosce la moglie del defunto cantante, l’affascinante Livia Lucani.

Su RaiDue alle 21.20 l’appuntamento è con il telefilm “N.C.I.S”. Verranno proposti due episodi dal titolo “L’ultima a morire” e “Rimorsi”. Nel primo, un ragazzo, fratello di un marine, è l’autore di una sparatoria all’interno di un ospedale militare. Uccide un’infermiera e ferisce dodici persone… Nel secondo, in un cantiere vengono trovati i resti di un marine. La squadra scopre che quel corpo apparteneva al maggiore Ellen Wallace, ritenuto una vittima del disastro dell’11 settembre al Pentagono.

Su RaiTre alle 21.20 ci sarà una nuova puntata di “Report”, il programma d’inchieste condotto da Sigfrido Ranucci.
Il primo reportage, dal titolo “Era solo un’influenza?”, è di Giulio Valesini, Cataldo Ciccolella, Norma Ferrara. Un comunicato Rai spiega: “Le indagini della procura di Bergamo hanno portato la Guardia di Finanza nelle stanze del ministero della Salute e dell’Iss. I funzionari che hanno gestito la prima ondata devono spiegare perché non hanno risposto immediatamente alla nota dell’Oms che il 5 gennaio dell’anno scorso diceva: “Prendete in mano i piani pandemici”. Report è in grado di rivelare che per diverse settimane il nuovo virus fu sottovalutato e ancora a inizio febbraio un verbale della task force che supportava il ministro Speranza lo assimilava a una influenza. Nel frattempo la difesa dell’Oms alle richieste di trasparenza fa sempre più acqua, al punto da usare documenti confidenziali pubblicati proprio da Report, ma cambiandone la data. E per il whistleblower Francesco Zambon, che aveva denunciato la tentata manipolazione del rapporto sull’Italia, non è ancora chiaro cosa riserva il futuro”.
La seconda inchiesta, intitolata “Nelle mani del vaccino”, è firmata da Manuele Bonaccorsi e Lorenzo Vendemiale con la consulenza di Ludovica Jona e la collaborazione di Marzia Amico. Un comunicato Rai anticipa: “Il vaccino ci porterà definitivamente fuori dalla pandemia? Dai test svolti dalle case farmaceutiche emerge un’elevata sicurezza ed efficacia, ma non si sa se permetterà di interrompere la trasmissione del virus. Infatti, nonostante ogni giorno nel mondo vengano effettuati milioni di tamponi, proprio per intercettare gli asintomatici, i volontari dei trial clinici sono stati testati solo in caso di sintomi. La conseguenza? Non sappiamo se il vaccino ci protegga solo dalla malattia o anche dall’infezione e quindi se potremo raggiungere l’immunità di gregge. Con testimonianze dei volontari e interviste ai massimi esperti americani ed europei che hanno valutato i vaccini, l’inchiesta racconterà come sono avvenuti i trial di Pfizer e Moderna, e quale impatto il vaccino potrà avere nella lotta contro l’epidemia. Report, inoltre, in collaborazione col collettivo di giornalisti investigativi Behind the Pledge, svelerà in esclusiva i cosiddetti “EmaLeaks”, mail e documenti interni da cui emergono le pressioni politiche sull’Agenzia europea del farmaco per accelerare il processo di autorizzazione. Pressioni avvenute proprio mentre i commissari dell’Ema riscontravano alcuni problemi nella produzione del vaccino Pfizer”.
Il terzo reportage, dal titolo “Il mago di Helbiz”, è di Daniele Autieri con collaborazione di Federico Marconi. Un comunicato Rai specifica: “I monopattini stanno riscrivendo le regole della mobilità urbana anche in Italia. E la Helbiz è stata la prima azienda ad aver portato lo sharing nel nostro paese. La società ha ottenuto concessioni per la condivisione dei suoi mezzi in oltre venti città italiane, a partire da Roma e Milano. Ma chi c’è dietro la Helbiz? L’amministratore delegato si chiama Salvatore Palella, è nato ad Acireale 33 anni fa e oggi guida un gruppo mondiale dal suo ufficio al 32° piano di un grattacielo di Wall Street, a New York. La storia della Helbiz si intreccia con quella di tanti personaggi del jet set e dello sport italiano, da Alessandro Del Piero che offre il suo volto per uno spot, a Marco Borriello, tirato in ballo nella lista dei possibili investitori. Dal passato di Palella emergono però numerose ombre e relazioni con figure vicine alla criminalità organizzata e personaggi dal passato controverso. La società ha una holding di controllo nel Delaware, che scherma l’identità dei suoi azionisti, mentre sulla testa di Palella pende una richiesta di class action, presentata presso la District Court di New York City, per un’avventura imprenditoriale finita male nel mondo delle criptovalute. Alla luce di questo e molto altro, chi c’è realmente dietro la Helbiz? Con quali capitali viene finanziata l’azienda? E soprattutto, che responsabilità hanno le pubbliche amministrazioni e lo stato italiano nelle mancate verifiche sulle società incaricate di condurci nella mobilità del futuro?”.
La quarta inchiesta, intitolata “Il vecchio e il nuovo”; è di Emanuele Bellano con la collaborazione di Greta Orsi. Un comunicato Rai anticipa: “Ogni volta che vediamo un film o una fiction in televisione o ascoltiamo un brano alla radio gli attori, i musicisti e i cantanti che hanno interpretato quell’opera maturano dei diritti: si chiamano diritti connessi al diritto d’autore e vengono pagati da canali televisivi, network radiofonici o piattaforme streaming. Non vengono versati direttamente ai loro proprietari, cioè agli artisti, ma a soggetti intermediari che devono provvedere a ripartirli con precisione e a distribuirli. Fino al 2009 il soggetto intermediario era unico e si chiamava IMAIE (Istituto per la tutela degli artisti, interpreti ed esecutori). Dopo 30 anni di attività è stato estinto. Chiudendolo la prefettura di Roma ha stabilito che l’Imaie non è stato in grado di svolgere il compito per cui era stato creato. Al momento della chiusura aveva in pancia 100 milioni di euro di diritti incassati e mai versati agli artisti legittimi proprietari. Estinto l’Imaie nel 2010 è stato costituito il Nuovo Imaie, stesso direttore generale e stessi dipendenti. Come sta andando la sua gestione e quanti diritti riesce davvero a distribuire ai legittimi proprietari?”.
Il quinto servizio, dal titolo “L’accordo”, è di Luca Chianca con la collaborazione di Alessia Marzi. Un comunicato Rai specifica: “Il 26 febbraio 2014 viene siglato un patto generazionale tra Umberto Bossi e il nuovo segretario della Lega Nord, Matteo Salvini. Un accordo noto a molti, ma che nessuno ha mai potuto leggere. L’accordo nasce due anni dopo l’inchiesta sui fondi pubblici che ha sconvolto il partito. Dopo Bossi, arriva Maroni, poi Salvini che nel 2013 viene eletto segretario federale. L’anno dopo si siedono davanti a un tavolo per decidere del futuro politico del senatur. Salvini promette 450 mila euro all’anno per mantenere lo staff composto dagli autisti e dalla segreteria del presidente della Lega. In cambio l’ex avvocato di Bossi, Matteo Brigandì, rinuncia a 6 milioni di euro di mancati pagamenti proprio dalla Lega Nord. Soldi che già nel 2014 sono fondamentali per le casse del partito, che rischia, come poi è successo, di vedersi sequestrare ben 49 milioni. Report ha ricostruito la storia dell’accordo grazie all’intervista esclusiva a Francesco Belsito, l’ex tesoriere del partito travolto dallo scandalo, unico condannato per appropriazione indebita a causa di quell’accordo”.

Spazio all’attualità e alla politica su Rete4 alle 21.25 con “Quarta Repubblica”, condotto da Nicola Porro.

Canale5 alle 21.40 trasmetterà una nuova puntata del “Grande Fratello Vip”, condotto da Alfonso Signorini.

Rai5 alle 21.15 proporrà il documentario “Le mani di Primo Levi”. La mano, strumento di responsabilità e creatività, è la chiave per raccontare il poliedrico mondo di Levi e il suo messaggio di rinnovata fiducia nell’uomo.

Per chi preferisse vedere un film, su Italia1 alle 21.20 c’è “Safe”; su La7 alle 21.15 “Schegge di paura”; su Rai4 alle 21.20 “The Prodigy Il figlio del male”; su La5 alle 21.15 “Rosamunde Pilcher – Appuntamento al fiume”; su Iris alle 21.10 “Dragon – La storia di Bruce Lee” e su Italia2 alle 21.20 “Independence Daysaster – La nuova minaccia”.

Da segnalare, infine, su La7D alle 21.30 il telefilm “Joséphine, Ange Gardien” e su Mediaset Extra la diretta dalla casa del Grande Fratello Vip.

 

Questi sono i programmi previsti per stasera salvo variazioni dell’ultimo momento apportate dalle reti televisive.

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