Se si dovesse descrivere il weekend perfetto, quello appena vissuto dagli sportivi bergamaschi sarebbe un esempio da prendere in considerazione.
Sabato, in particolare, è stata la giornata giornata delle meraviglie, con Sofia Goggia e Michela Moioli che hanno trionfato nelle rispettive discipline in mattinata, e l’Atalanta che ha messo il punto esclamativo in serata con la sontuosa vittoria conquistata a San Siro contro la capolista Milan.
Il primo sorriso bergamasco è arrivato da Sofia Goggia, che si è regalata un weekend da record. Dopo la splendida vittoria nella prima discesa di venerdì, accorciata, di Crans Montana, la finanziera bergamasca sabato ha regalato la replica, la migliore possibile, questa volta percorrendo tutta la pista al completo e mettendo in mostra una compostezza e una velocità d’azione inarrivabili per le altre atlete.
Sono così quattro le vittorie consecutive, undici in carriera, per la campionessa olimpica della specialità.
Il secondo trionfo è arrivato con Michela Moioli. La venticinquenne del Centro Sportivo Esercito ha vinto la tappa d’apertura della Coppa del mondo di snowboardcross femminile sulla pista di Valmalenco in una giornata che finalmente le ha permesso di sbloccarsi dopo tutti i rinvii che il calendario ha subìto nella prima fase della stagione. Michela è stata brava a mantenere i nervi saldi nelle tre serie di finale disputate e, dopo avere controllato la situazione nei quarti e in semifinale, ha cominciato guardinga la big final come spesso le accade, poi ha acceso il turbo da metà run in poi, quando è passata a condurre.
Per la snowboarder di Alzano Lombardo si tratta del trionfo numero 14 della carriera.
In serata l’apoteosi con l’Atalanta, che ha stra vinto a San Siro contro la capolista Milan. I nerazzurri guidati da Gian Piero Gasperini – trascinati da un Josip Ilicic in forma smagliante – hanno dato una vera e propria lezione di calcio a Ibrahimovic e compagni, riaprendo il discorso scudetto ed entrando di diritto nella lista delle squadre che nella seconda metà di stagione hanno il diritto di sognare. Senza nominare, per ora, la parola “scudetto”.