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Parlano i figli

ANEDdoti: podcast per conoscere le vite dei deportati che si opposero alla dittatura

Da ANED Bergamo: tra loro Guido Valota, di origini bergamasche, incarcerato alla Montelungo prima della deportazione a Mauthausen.

Un membro del Partito Socialista Italiano clandestino deportato a Mauthausen, un bergamasco portato alla caserma Montelungo e, anche lui, deportato nel campo di concentramento nazista. Esempi di vite di uomini e donne un po’ dimenticati, i cui nomi vengono ricordati solo il 27 gennaio, durante il Giorno della Memoria, o compaiono su una targa che sbiadisce, giorno dopo giorno, sul muro di qualche via. Storie e vicende di persone che ebbero il coraggio di opporsi alla dittatura fascista e all’occupazione nazista dell’Italia e che, per questo, furono deportati nei campi di concentramento.

Vite che tornano ad essere ricordate e raccontate anche grazie ad ANEDdoti. Nato da un’idea della sezione di Bergamo di ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati), ANEDdoti è un podcast attraverso il quale, in ogni episodio, viene narrata la vicenda di un uomo o una donna che ha subìto la deportazione. “In ogni episodio entreremo dentro quelle vite spezzate dalla violenza dei regimi e quasi cancellate dal corso del tempo – spiega Leonardo Zanchi, vicepresidente di ANED Bergamo. – Per farlo, verremo aiutati dalle voci dei figli e delle figlie di queste persone: bambini di ieri ai quali venne strappato un genitore, testimoni di oggi che attraverso i ricordi e la ricerca storica ci raccontano chi erano i loro cari”.

Un’iniziativa nata in occasione del Giorno della Memoria che, vista la difficile situazione sanitaria in corso, non potrà vedere l’organizzazione di incontri in presenza. “Crediamo che questa iniziativa – spiega Zanchi – sia preziosa per continuare a stimolare la riflessione e a divulgare la conoscenza delle deportazioni nazifasciste e di coloro che la vissero sulla propria pelle”.

Dal 25 gennaio, sulle principali piattaforme streaming (Spotify, Apple Music, Amazon Podcast, Stitcher, Google Podcasts, RadioPublic), all’interno del canale dedicato ANEDdoti ( https://linktr.ee/Aneddoti), verranno pubblicati diversi episodi, da 30 minuti ciascuno, grazie ai quali si potranno approfondire l’impegno con cui queste persone provarono a cambiare il nostro Paese, la loro sete di giustizia e il desiderio di libertà che le guidò all’inizio di quel duro percorso verso la democrazia.

Il primo episodio sarà dedicato ad Andrea e Guido Lorenzetti. Andrea Lorenzetti, antifascista, membro del Partito Socialista Italiano clandestino, era tra gli organizzatori dei grandi scioperi del marzo 1944; arrestato, verrà deportato a Mauthausen e trasferito nel sottocampo di Gusen, da dove non farà ritorno. La sua vicenda viene narrata dal figlio Guido (vicepresidente di ANED Milano), che ha conosciuto il padre attraverso le ricerche e le testimonianze dei suoi compagni di deportazione.

Il secondo episodio sarà invece dedicato a Guido e Giuseppe “Peppino” Valota. Guido Valota aveva origini bergamasche, era nato a Bariano, ma lavorava e viveva a Sesto San Giovanni, dove partecipò ai grandi scioperi del marzo 1944. Arrestato, venne portato nella caserma Montelungo (allora Umberto I) di Bergamo insieme ad altri 835 scioperanti delle fabbriche di tutto il nord Italia. Partì con oltre 600 compagni dal binario 1 della stazione di Bergamo il 17 marzo 1944, arrivando poi a Mauthausen il 20 marzo. Il figlio Peppino (oggi presidente dell’ANED Sesto San Giovanni – Monza), nella ricerca che lo ha portato a rintracciare il percorso di suo padre, ha indagato anche le sorti degli altri deportati che furono rinchiusi nella caserma Montelungo, compiendo un importante lavoro per la memoria di Bergamo.

Il progetto ANEDdoti è stato realizzato da Leonardo Zanchi, che si è occupato della stesura dei testi e che sarà la voce narrante nel podcast, e da Andrea Giovarruscio, responsabile della realizzazione audio, che nel podcast sarà la “voce della Grande Storia” che racconterà i grandi eventi storici che fanno da sfondo alle vicende individuali. Insieme a loro anche Georgia Mariatti, aiuto nella revisione dei testi e durante la realizzazione delle interviste ai figli dei deportati. Il podcast sarà presentato anche sui social network, grazie all’elaborazione dei contenuti curata dalla grafica e fotografa Gaia Scanzi.

Un lavoro corale per un podcast che unisce il passato, con la sua memoria e il proprio insegnamento, insieme al futuro, fatto di condivisione della storia e di riflessione all’interno di una comunità: unione rappresentata visivamente anche dalla cover, realizzata da Giulia Argenziano, set designer e visual artist di Bergamo. “Rappresenta al centro il triangolo rosso, il simbolo che all’interno dei campi nazisti contraddistingueva i deportati politici – spiega Leonardo Zanchi – . Un triangolo di stoffa rossa veniva infatti cucito sulla divisa dei deportati considerati pericolosi oppositori del regime nazista e fascista. Uomini e donne che hanno condiviso la colpa di non aver chinato il capo di fronte alla dittatura, di non essere rimasti indifferenti e, anzi, di essersi assunti fino in fondo la responsabilità e il rischio di lottare contro l’abuso di potere, contro i soprusi e le ingiustizie, contro la privazione della libertà e la violenza delle discriminazioni. ANEDdoti si presenta così ai suoi ascoltatori, con un triangolo fatto da un filo rosso, che metaforicamente richiama il fil rouge della memoria, un filo che unisce le generazioni sfidando il tempo e tesse relazioni, legandoci gli uni agli altri in quanto eredi di uno stesso passato. Il filo della memoria ci tiene insieme e crea una comunità se trova delle mani disposte a sostenerlo, delle dita che si lasciano avvolgere: una di quelle mani, se lo vogliamo, può essere la nostra”.

Dita e mani di persone che, unite, formano una comunità con un impegno comune: persone in grado di fare Memoria e, soprattutto, di interrogarsi sempre sull’eredità di un terribile passato.

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