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Da domenica

Lombardia torna arancione, Gori: “Bene per le scuole, chi ha sbagliato chieda scusa”

La Regione aveva chiesto il cambio di fascia per errore di calcolo. I tecnici dell’Istituto superiore di Sanità avevano contestato lo sbaglio dell’Rt. Già stasera potrebbe arrivare l’ordinanza

La Lombardia tornerà in arancione domenica 24 gennaio. Dopo l’ennesimo scontro tra la Regione e il governo sul calcolo dell’Rt, l’Istituto superiore di sanità ha rielaborato i dati che sono stati validati dal Comitato tecnico scientifico. Proprio per questo il ministro della Salute Roberto Speranza potrebbe firmare già in serata l’ordinanza che corregge i parametri e porta da fascia rossa ad arancione.

IL COMMENTO DEL SINDACO GIORGIO GORI

“Il ritorno della Lombardia alla classificazione di ‘zona arancione’ è una notizia importante innanzitutto per le scuole – commenta il sindaco di Bergamo Giorgio Gori -. Da mesi le superiori sono costrette alla didattica a distanza e la zona rossa aveva bloccato anche le seconde e terze medie. Da lunedì sarà possibile riaprire le scuole medie e riportare in classe, al 50%, anche gli studenti delle scuole superiori. In più sarà possibile riaprire i negozi”.

Si tratta di una decisione fortemente auspicata e attesa a Bergamo, “dove gli indici epidemiologici sono da mesi più contenuti che nelle altre province lombarde, e dove pertanto la classificazione di zona rossa appariva particolarmente restrittiva – aggiunge Gori -. Proprio per questo nei giorni scorsi, insieme al presidente della Provincia, avevo chiesto alla Regione e al Ministero di valutare una deroga per il nostro territorio. È tuttavia sconcertante apprendere che la scorsa settimana la Lombardia sia stata indicata come zona rossa per un errore nel calcolo dell’indice RT. Chi ha sbagliato – conclude Gori – dovrebbe scusarsi con i cittadini lombardi”.

Nelle ultime ore, infatti, emerse alcune indiscrezioni su un presunto errore nel dato Rt trasmesso dalla Regione al governo la scorsa settimana, che avrebbe fatto finire la Lombardia in zona rossa.

CARNEVALI (PD):”SI AMMETTA L’ABBAGLIO, NARRAZIONE DI FONTANA È DANNOSA”

“La cabina di regia, composta anche da rappresentanti delle Regioni, monitora dati esclusivamente forniti dalle Regioni stesse. Vale per la Lombardia come per tutte le altre, senza preclusione alcuna. Se durante questa settimana la Lombardia è entrata in zona rossa è perché i dati consegnati alla cabina di regia corrispondevano a quel livello di rischio – dichiara l’Onorevole Elena Carnevali, capogruppo Pd in Commissione Affari Sociali alla Camera dei Deputati –. Quindi se Regione Lombardia ha successivamente riqualificato i dati delle passate settimane, bene, si ammetta l’abbaglio. Ma non è accettabile che il Presidente Fontana confonda i cittadini lombardi dichiarando che un ipotetico cambio di colore sia dovuto al ricorso presentato nei giorni scorsi dalla sua giunta. Fontana, oltre a essere Presidente, è anche avvocato e sicuramente conosce bene la differenza tra la giustizia amministrativa (TAR) e il monitoraggio della cabina di regia, a cui ha dovuto inviare dati ulteriori. Sia prudente dunque, visto che l’esito del ricorso sarà lunedì, e piuttosto ammetta che ha dovuto riqualificare i dati. Questo atteggiamento di rielaborazione mistificatoria della realtà – conclude l’On. Carnevali – va avanti ormai da mesi e ha il solo effetto di confondere i cittadini e le imprese lombardi”. 

CARRETTA (AZIONE): “ERRORE E RESPONSABILE TROVATO”

“I dati forniti dalla Lombardia il 20 gennaio cambiano il numero di soggetti sintomatici notificati. Pertanto, a seguito di rivalutazione, per la settimana 4-10 gennaio la Regione Lombardia mantiene la classificazione di rischio Alto ma con scenario di tipo 1”. Tradotto: una settimana in zona rossa senza motivo. Errore e responsabile trovato. Sono furibondo” commenta Niccolò Carretta, consigliere regionale di Azione.

 

IL VICEMINISTRO ANTONIO MISIANI

“La Regione Lombardia a guida Fontana-Salvini ha inviato dati sanitari sbagliati alla cabina di regia nazionale. La conseguenza di questo errore è che la Lombardia è stata classificata zona rossa anziché gialla. Migliaia di negozi e attività chiuse. Decine di migliaia di studenti costretti all’apprendimento a distanza. Danni incalcolabili, in una regione che da mesi soffre terribilmente. In un Paese normale, il responsabile di un disastro di queste proporzioni chiederebbe scusa e si leverebbe di torno. In Lombardia, no. Si tenta per l’ennesima volta di scaricare sul governo proprie responsabilità. Mi chiedo: cosa abbiamo fatto di male noi lombardi?” scrive in un post il senatore bergamasco Antonio Misiani, vice ministro all’Economia del Governo Conte. 

 

MIRABELLI (PD): “REGIONE FUORI CONTROLLO, ORA LE DIMISSIONI”

“Sembrerebbe quasi certo che Regione Lombardia abbia sbagliato a raccogliere e trasmettere i dati al Ministero, determinando così il suo inserimento in zona rossa. È da una settimana che Fontana e i suoi strepitano e parlano di ‘punizione’ del Governo, una punizione che si sarebbero autoinflitti. Come se il tutto non fosse già abbastanza grave, sono arrivati perfino a fare ricorso al Tar lamentandosi di un sistema iniquo. Altro che sistema iniquo o punizioni, qui siamo di fronte all’inettitudine totale. Sono responsabili di un errore macroscopico che ha causato danni economici enormi, oltre che per migliaia di ragazze e ragazzi l’impossibilità di di andare a scuola”. Così in una nota il senatore lombardo Franco Mirabelli, Vicepresidente del Gruppo PD al Senato. “Fontana e la sua giunta sono arrivati al capolinea da tempo, ma stavolta non hanno davvero più scuse. – conclude Mirabelli -Un’amministrazione fuori controllo e in stato confusionale può solo fare altri danni in una fase tanto delicata per la lotta alla pandemia e la campagna vaccinale. Ora dimissioni”.

DE ROSA (M5S): “I NUMERI SILENZIANO LE BUGIE”

“L’evidenza dei fatti ha silenziato le bugie del governatore Fontana, il quale con l’appoggio della propaganda leghista ha fino all’ultimo tentato disperatamente di mistificare la realtà e confondere l’opinione pubblica. Pretendiamo che la Giunta regionale capace in questi mesi solamente di dare nuovo significato alla definizione di incapacità di amministrare paghi per i danni, economici e psicologici, causati a lavoratori, imprenditori, negozianti e studenti. Hanno bloccato l’intera regione lavorando una settimana ad un ricorso al TAR contro loro stessi. Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia si sono dimostrati incapaci anche solo di inviare dei dati. Si scusino immediatamente con i cittadini lombardi, costretti a tenere i negozi chiusi e i figli a casa sulla base di un loro errore, e comunichino a chi rivolgersi per veder riparato il danno subito. Ora che l’assessore Gallera è stato silurato con disonore, chi coprirà le vergogne del presidente Fontana? La smettano una volta per tutte con lo stucchevole teatrino imbastito da marzo per coprire le proprie colpe. Comincino a lavorare, ascoltare e collaborare con il governo per il bene della Lombardia se ne sono capaci, altrimenti si facciano da parte. La salute è un diritto di tutti e non può essere oggetto di rettifica” così il capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Regione Lombardia, Massimo De Rosa. 

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