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Le pagelle

Zapata non sfonda, Miranchuk non coglie l’attimo, Gollini non impeccabile

GOLLINI 5,5: Giornataccia. Non impeccabile sul gol di Pereyra. Pasticcia ancora su Pereyra al 41’, graziato da Calvarese che evita di andare a vedere il Var il possibile rigore.

TOLOI 6: Diffidato, agisce quasi da centrocampista su Mandragora. Musso gli nega il gol che avrebbe meritato al 39’. Sul gol di Pereyra riamane l’impressione che non aiuti tenendo una posizione distaccata.

ROMERO 6: Partenza da film di Dario Argento, con alla macchina da presa l’amico Palomino. Va a sfiorare il gol di testa al 26’ del secondo tempo.

PALOMINO 5,5: La testa ancora nello spogliatoio e Pereyra sembra la freccia rossa. Spaesato nell’azione, poi non sbaglia più niente. Rimane insufficiente per l’avvio complicato.

HATEBOER 5,5: Manca l’intensità abituale per proporsi come sempre sulla sua autostrada che riduce a strada provinciale. Senza lampi da ricordare.

GOSENS (Dal 12′ st) S.V.: In pratica non giudicabile perché quando entra l’Udinese trasforma la gara in perdite di tempo.

DE ROON 6: La sua fisicità a contrastare una metà campo avversaria che la mette su questo piano e lo induce a tanta imprecisione nei passaggi. Preoccupato dal passo svelto di De Paul, gioca tante palle senza diventare decisivo.

PESSINA 6,5: Le definizioni si sprecano per lui. Equilibratore, giocatore totale, dove lo metti risponde presente. Non è più una novità tattica nello schieramento, conferma tutte queste attribuzioni con una prestazione di sostanza, senza apparire.

MAEHLE 6: Esordio da titolare a preservare il diffidato Gosens. Musso nega il gol al suo gran destro al 34′. Più a suo agio quando passa a destra per l’uscita di Hateboer.

MIRANCHUK 5: “Carpe diem”, non coglie l’attimo, che Gasperini gli offre alla ricerca del suo vero ruolo. Poco presente non trova mai la posizione ideale e la concretezza che serve in queste partite.

ILICIC (Dal 12′ st) S.V.: Vedi quanto per Gosens. Non entra in partita perché rimane troppo lontano dall’area.

MALINOVSKYI 5: Cerca il sinistro che non trova quasi mai. Conclusioni non azzeccate, tamponate o ammaccate. E alla fine non incide.

FREULER (Dal 35′ st) S.V.: Ha più voglia di altri, non rinuncia al giallo per impedire una ripartenza.

MURIEL 6,5: La sua prima esperienza italiana fu proprio a Udine dove venne celebrato come il nuovo Ronaldo. Inventa il pareggio (44’) con il settimo gol in nove partite contro la sua ex-squadra. Ingrato che conta, perché sostituirlo?

ZAPATA (Dal 12′ st) S.V.: Non giudicabile perché non è adatto a subentrare, specie contro una squadra come l’Udinese che non vuol giocare…

 

GASPERINI 6: Un lavoro ben fatto richiede il suo tempo, è il mantra del mister. Cambiare assetto tattico significa sapersi aprire alle novità e lui lo ha fatto e spiegato senza rinunciare al suo carattere (e non parliamo più del Papu). Nella formazione iniziale le scelte sono per una partita offensiva con un turnover con l’occhio ai diffidati, pensando alla trasferta di sabato con il Milan. L’intensità ai minimi, l’azione non fluida della squadra pur giocando buona parte del secondo tempo nella metà campo ospite si arena contro una formazione fisica ed esperta a fare passare il tempo. Le decisioni arbitrali col Var ormai esistono, difficile accettarle così come sono. L’Atalanta è tra le squadre che più entrano in area, eppure i rigori assegnati sono solo due.

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