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I dati

Imprese bergamasche: nel quarto trimestre 2020 un calo di 166 posizioni

Le imprese attive aumentano su base tendenziale tra le società di capitale (+1,6%). Diminuiscono le società di persone (-2,8%), le imprese individuali (-0,8%) e le altre forme giuridiche (-2,3%), in prevalenza cooperative

Il quarto trimestre 2020 si chiude con 94.008 sedi di imprese registrate in provincia di Bergamo. Lo stock delle imprese attive (83.791) è in calo tendenziale (-402 posizioni pari al -0,5% su base annua) dalla metà del 2012. Nel periodo considerato si sono avute 1.134 nuove iscrizioni (-2,7% su base annua) e 1.300 cessazioni (-4,3% su base annua), con un saldo negativo di -166 unità (-193 nel corrispondente periodo del 2019).

Le imprese attive aumentano su base tendenziale tra le società di capitale (+1,6%). Diminuiscono le società di persone (-2,8%), le imprese individuali (-0,8%) e le altre forme giuridiche (-2,3%), in prevalenza cooperative.

Tra i settori produttivi, la contrazione delle imprese attive rispetto a un anno fa riguarda il commercio all’ingrosso e al dettaglio (-279 pari al -1,5%), le attività manifatturiere (-199 pari al 1,9%, di cui 151 artigiane), i servizi di alloggio e ristorazione (-84 pari a -1,4%), le costruzioni (57, pari a -0,3%), il trasporto e magazzinaggio (41 pari a 1,9%), l’agricoltura, silvicoltura e pesca (-37 pari al -0,8%), le attività di intrattenimento (-5 pari a -0,5%), la fornitura di energia elettrica e gas (-2, pari a -1,2%) e l’estrazione di minerali (-1, pari a -2,1%).

Si registrano aumenti tra i servizi di supporto alle imprese (+104 pari a +3,5%), le attività professionali (+91, pari al +2,4%), le attività finanziarie e assicurative (+42, paria a +1,8%), le attività immobiliari (+17 pari a +0,3%), i servizi di informazione e comunicazione (+16, pari a +0,8%), l’istruzione (+10, pari a +2,3%), le altre attività di servizi (+10 pari a 0,2%), la sanità e l’assistenza sociale (+8 pari al +1,3%) e la fornitura di acqua e gestione rifiuti (+4, pari al 2,1%).

Il settore artigiano, con 30.091 imprese a fine dicembre 2020, registra una riduzione dello 0,6% delle unità registrate su base annua. Lo stock delle posizioni attive diminuisce di 177 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le iscrizioni (344) calano del 7,3% su base annua mentre le cessazioni (405) registrano un rallentamento del 22%. Per questo trimestre si registra un saldo negativo tra iscritte e cessate: -61 unità, in miglioramento rispetto a quello dello stesso trimestre dell’anno precedente, che registrava -148 unità.

Lo spaccato per genere, età e nazionalità delle posizioni attive evidenzia su base annua una flessione (-1,7%) delle imprese giovanili, un leggero aumento delle imprese straniere (+1,8%). In leggera diminuzione le imprese femminili (-0,2%).
Diminuite le procedure concorsuali di fallimento, scioglimento e messa in liquidazione: 306 nel quarto trimestre del 2020, in confronto alle 672 del corrispondente trimestre del 2019.

L’importazione periodica nel Registro imprese dei dati occupazionali comunicati a Inps in base alla localizzazione dell’impresa consente di stimare, con la cautela necessaria di fronte a dati di origine amministrativa, gli addetti, cioè le posizioni lavorative presenti nel territorio per impresa, al netto del settore pubblico e delle attività dei liberi professionisti.
Le 107 mila attive tra sedi e unità locali, diminuite rispetto a un anno fa, impiegano 408.896 addetti. Rispetto allo stesso periodo del 2019 si registra pertanto un aumento di 9.928 addetti, con una variazione del 2,5%.

Incrementi si riscontrano nelle costruzioni (+4.144), nelle attività manifatturiere (+3.712) e nei servizi di sanità e assistenza sociale (+1.675),
Rilevanti perdite di addetti su base annua si rilevano nei servizi di noleggio, agenzie di viaggio e supporto alle imprese (-1.914), nelle attività di intrattenimento e divertimento (-506), nell’agricoltura, silvicoltura e pesca (-217) e nelle attività finanziarie e assicurative (-122).

Mazzoleni

Commenta questi dati il presidente Carlo Mazzoleni: “Ritroviamo nei numeri delle iscrizioni al registro delle imprese da ottobre a dicembre 2020 le tendenze che già osserviamo da anni. A fronte di una contrazione relativamente limitata, si evidenzia il calo tendenziale delle imprese attive, con l’aumento delle imprese di capitali a scapito delle altre forme d’impresa, ossia società di persone, ditte individuali e altre forme giuridiche. I numeri degli addetti, riferiti al trimestre precedente – da considerare con cautela, trattandosi di dati di origine amministrativa – mostrerebbero la salute delle costruzioni e della manifattura e, come ci si aspettava, emorragie nei settori più colpiti dalle chiusure forzate, come i servizi di noleggio, agenzie viaggio e supporto alle imprese e le attività di intrattenimento e divertimento”. 

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