Il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, alla Camera dei deputati, dopo aver annunciato quanto fatto “a testa alta” dalla maggioranza e dal governo in questo periodo così difficile della pandemia, mette la parola fine sulla coalizione nata nel settembre 2019.
“Le nostre energie dovrebbero essere tutte sempre concentrate sulle risposte alla crisi. Invece si dissipano in contrappunti polemici, spesso sterili, incomprensibili a chi vive con lo spettro della malattiaC’era davvero bisogno di aprire una crisi politica in questa fase? Abbiamo compiuto ogni sforzo per evitare che questa crisi ormai latenti potesse esplodere. Questa crisi ha aperto una ferita profonda all’interno delle forze di maggioranza, ma anche sgomento nel Paese. Ha poi fatto salire lo spread, ha attirato l’attenzione dei leader internazionali (qui arrivano i buuuu dai banchi dei deputati, ndr). Arrivati a questo punto non si può cancellare quello che è accaduto: non si può recuperare il clima di fiducia, condizione imprescindibile per gestire un Paese”.
Quindi apre a una riforma elettorale di stampo proporzionale e insieme chiede il sostegno a “forze parlamentari volenterose. Donne e uomini capaci di rifuggire gli egoismi. Servono costruttori contro i sovranisti. Aiutateci!” (proteste in Aula).
Da parte mia, conclude “assicuro l’impegno a guidare con l’aiuto di tutti il Paese tenendo comprese le istituzioni con i sentimenti delle persone. Perché la politica senza un sentimento di leale condivisione è una disciplina senz’anima”
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