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Al gewiss stadium

Coppa Italia, l’Atalanta balla con Luis Muriel e vola ai quarti di finale

Sardi battuti 3-1 in un match dominato: oltre a quello del colombiano, decidono i gol di Miranchuk e Sutalo

L’Atalanta risponde all’appello dei tifosi di onorare la Coppa Italia con una prova che conferma l’ottimo momento di forma. La squadra di Gian Piero Gasperini fa subito capire sin dall’inizio che non vuole lasciare sul piatto nulla applicando le regole base della tattica gasperiniana: pressing, baricentro alto e capacità di fraseggio intelligente.

Le occasioni fioccano, il portiere avversario Vicario compie una serie di miracoli ma la rete che rompe l’incantesimo arriva sul tramonto della prima parte di gara con un ottimo mancino di Miranchuk.

Ad inizio ripresa la Dea spreca in un paio di circostanze le chances del raddoppio e al primo affondo isolano viene punita: rilancio lungo di Vicario per Sottil, il quale supera troppo facilmente Sutalo e batte Sportiello con un diagonale. Il Sau di Benevento diventa il Sottil al Gewiss Stadium. Ma proprio come sabato scorso l’Atalanta ha una reazione di orgoglio e rimette al loro posto gli equilibri e le distanze tecniche della sfida: tra il 61′ e il 64′ prima Muriel e poi Sutalo portano sotto le mura la qualificazione.

Nel finale qualche brivido per la traversa di Sottil, il risultato non cambia e la Dea si aggiudica il pass per i quarti di finale dove incontrerà la vincente tra Lazio e Parma.

Le pagelle

Sportiello 6: sul gol subito la palla passa sotto le braccia l’ex Frosinone non è sicuramente perfetto ma il tiro era forte e preciso. Deve mostrare più sicurezza nelle uscite.

Sutalo 6: finché dalle sue parti c’è Tramoni il croato gestisce con serenità , quando Di Francesco sposta Sottil sulla sinistra sarda iniziano le problematiche. Il giovane difensore si fa mangiare letteralmente dal figlio d’arte in occasione della rete sarda. Per fortuna trova il pronto riscatto firmando il 3-1.

Romero 7: per tutta la durata del match porta avanti un duello continuo con Pavoletti, ricevendo e dando colpi sportivamente parlando. In questo caso ha la fortuna di trovarsi di fronte un arbitro che usa poche volte il cartellino, altrimenti sommando i tanti interventi avrebbe potuto finire sul taccuino di Dionisi.

Djimsiti 7: certezza granitica di questa formazione, dopo il turno di riposo sfruttato a Benevento l’albanese mette in campo una prova di sostanza. Con lui Sottil ha vita molto difficile.

Maehle 6,5: che il danese arrivato dal Genk stia già comprendendo gli schemi di Gasperini è un dato di fatto. Può migliorare nella ricerca della soluzione finale.

Freuler 7: ripetere quanto lavoro compie lo svizzero è quasi pedante e a tratti noioso. Riesce a gestire con grande intelligenza il duello con Nandez.
(Depaoli SV).

Pessina 7: altro gettone da titolare per l’equilibratore di questa squadra. Partita di grande intensità, sempre alla ricerca di buone trame di gioco sia in orizzontale che in verticale. Per lui si potrebbe coniare il nuovo termine “D-u(t)tilità” in quanto la sua capacità di adattarsi a più ruoli sarà molto utile alla causa atalintian
(De Roon 6,5: il suo ruggito a centrocampo si fa sempre sentire negli innumerevoli recuperi palla.)

Gosens 7,5: nel duello con Zappa l’esterno riesce spesso ad uscirne vincitore grazie alla sua propulsione. Nella ripresa piazza due assist per le timbrature di Muriel e Sutalo.
(Hateboer 6,5: il numero 33 aiuta la squadra nella copertura nei minuti finali di gara).

Malinovskyi 6: il colonnello riceve sicuramente il premio di giocatore più richiamato da Gasperini in un primo tempo in cui non riesce a fare la differenza. Nella seconda parte di gara prova la prodezza su punizione ma Vicario alza in corner con uno splendido intervento.

Miranchuk 7: prima da titolare in assoluto con questa maglia, lo Zar è il re delle prime volte: dopo Midtjylland in Champions League, Inter in campionato colpisce anche il Cagliari alla prima in Coppa Italia. Una rete meritata in un primo tempo in cui Vicario lo aveva ribattuto più volte. Ottima la continua ricerca del dialogo con Muriel.
(Ilicic 6: lo sloveno alterna buone trame a giocate un po forzate. Si becca un giallo per proteste, si poteva evitare: non dimentichiamo che i cartellini pesano in una competizione così corta).

Muriel 7,5: durante la prima frazione di gioco regala una giocata dietro l’altra (tra cui il passaggio a Miranchuk) risultando molto pimpante, poi va a mettersi in proprio e trova la rete per la sesta partita consecutiva.
(Palomino SV).

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