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Chiude il 15 gennaio

Quali i bisogni delle famiglie di Bergamo? Al questionario del Comune oltre 5mila adesioni

A pochi giorni dalla chiusura, si iniziano già ad analizzare i primi dati relativi l’indagine promossa dal Comune di Bergamo e volta a comprendere i bisogni delle famiglie colpite dall’emergenza Covid-19, per dare loro strumenti e supporto adeguati

Il 15 gennaio sarà l’ultimo giorno utile per partecipare a “Ri-emergere Bergamo”: l’indagine promossa dal Comune di Bergamo e volta a comprendere i bisogni delle famiglie colpite dall’emergenza Covid-19, per dare loro strumenti e supporto adeguati.

La ricerca è stata presentata inizialmente il 20 Novembre 2020 (in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza) e ripropone a Bergamo, adattandola, una precedente indagine promossa dalla Provincia Autonoma di Trento e dall’ “Agenzia per la famiglia, natalità e politiche giovanili”, con la supervisione scientifica della Fondazione Franco Demarchi. I dati raccolti guideranno l’Amministrazione nelle decisioni relative alle iniziative, pratiche, politiche da implementare in risposta dell’emergenza sanitaria.

Nel mese di dicembre sono stati attivati i link a tre questionari rivolti alla popolazione residente sul territorio del Comune di Bergamo e indirizzati in modo distinto a bambini (5-8 anni), giovani (9-19 anni) e adulti (>20 anni).

Scopo del questionario, indagare gli stili di vita, le relazioni sociali e loro eventuali cambiamenti, le reazioni all’emergenza sanitaria in termini di preoccupazione e stati emotivi, gli aspetti scolastici e lavorativi. Fondamentale è stato il supporto alla diffusione del link da parte di associazioni e cooperative presenti sul territorio, dalle scuole ma anche dalle reti familiari ed al passaparola.

A pochi giorni dalla chiusura, si iniziano già ad analizzare i primi dati e, a lunedì 11 gennaio 2021, le compilazioni risultano essere 5632. 

Nello specifico, 538 tra i bambini e bambine (circa il 10%), che hanno dovuto rispondere a domande volte ad approfondire le loro attuali relazioni sociali e l’impatto dell’emergenza sul loro benessere e la loro salute.

2114 giovani (circa il 40%), fondamentali per approfondire il tema del rischio di abbandono scolastico. Inoltre, i giovani che hanno aderito hanno potuto offrire il loro punto di vista sulla didattica a distanza raccontando come questa viene vissuta e percepita.

Infine, 2980 adulti (circa il 50%). Con le domande rivolte alla categoria “big”, si è voluto esplorare l’impatto dell’emergenza sanitaria sulla gestione dei carichi di cura (rivolti a bambini, persone non autosufficienti, e genitori/familiari anziani), per cercare di capire se e come le famiglie siano riuscite a far fronte ai cambiamenti avvenuti e a trovare un nuovo assetto, visto che risulta che molte famiglie abbiano visto alterata la propria condizione economica, subendo cambiamenti imprevisti nel proprio stato occupazionale.

Grazie alle risposte attualmente pervenute, il Comune di Bergamo saprà meglio comprendere e rispondere, quindi, all’impatto che la “seconda ondata” pandemica e il perdurare di misure di restrizione hanno avuto sulla vita e quotidianità (domestica e/o lavorativa) dei cittadini.

Partecipare è facile, il link è attivo ancora fino al 15 gennaio: clicca qui. 

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