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Lombardia

“Preparatevi a riattivare subito 500 letti in terapia intensiva”: ma la Regione smentisce

Il Pirellone smentisce l'esistenza di una lettera inviata dal Coordinamento delle Terapie Intensive che, invece, sottolinea: "Si sta predisponendo un piano di espansione che prevede la possibilità di aumentare in tempi rapidi il numero di posti letto intensivi dedicati ai pazienti Covid".

“Pronti a riattivare 500 letti col livello massimo di assistenza per i malati di coronavirus in un tempo strettissimo: 48 ore”. E “non occupare letti di terapia intensiva per altre attività sanitarie non-Covid”. Questo il punto centrale della lettera che il coordinamento dei reparti di terapia intensiva di tutti gli ospedali della Lombardia avrebbe inviato alla Regione. Lo annuncia il Corriere della Sera: un documento riservato che racconterebbe più di ogni altra analisi la preoccupazione che la terza ondata possa arrivare a breve, e che possa presentarsi con un’impennata improvvisa del numero dei malati.

Attualmente i posti occupati in terapia intensiva sono circa la metà di quelli del picco della seconda ondata del 22 novembre, quando i ricoveri nei parti che ospitano i pazienti più critici erano arrivati a quasi mille, ma gli indicatori segnalano una possibile rapida ripresa dell’epidemia.

Dal Pirellone, però, piovono smentite. Nel primo pomeriggio di giovedì 14 gennaio, in una nota, Palazzo Lombardia ha fatto sapere che “il Coordinamento delle Terapie Intensive di Regione Lombardia smentisce di avere inviato alla Regione una lettera con cui chiede di ‘attendere e non occupare letti di terapia intensiva per altre attività sanitarie non-Covid’. Non esiste alcun ‘documento riservato’ inviato dal Coordinamento ai vertici regionali”.

“È certamente vero – spiega il Coordinamento – che, poiché gli indicatori epidemiologici indicano una ripresa dell’epidemia, si sta predisponendo un piano di espansione che prevede la possibilità di aumentare in tempi rapidi il numero di posti letto intensivi dedicati ai pazienti Covid. Non è invece stata data indicazione a ‘non riconvertire alcun letto all’attività di routine’, anzi il numero di letti intensivi per pazienti non-Covid è progressivamente aumentato nel corso delle ultime settimane. Fin dall’inizio dell’epidemia, gli sforzi degli anestesisti-rianimatori lombardi sono stati tesi a garantire a tutti i pazienti, sia affetti da Covid sia da altre patologie, il massimo livello di assistenza utilizzando tutte le risorse disponibili”.

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