Matteo Renzi alle 18.15 di mercoledì annuncia in diretta tv le dimissioni di Teresa Bellanova, Elena Bonetti e Ivan Scalfarotto dal Governo “come abbiamo già scritto al presidente del Consiglio. Una grande fatica e grande coraggio per dimettersi. E senso di responsabilità – spiega – La crisi politica non l’ha aperta Italia Viva, è aperta da mesi”.
Alla luce delle parole del presidente della Repubblica Renzi, che non vede “le elezioni come possibile sbocco”, sottolinea: “Pensiamo che si debbano affrontare tre punti cardine (metodo, Mes e cantieri): se si pensa di affrontarli lo si faccia. Concretamente”.
Però annuncia anche che “da subito sarà a favore dello scostamento di bilancio, dirà sì al decreto Ristori. Ma non siamo come gli altri, non siamo quelli che dicono che andrà tutto bene. Stiamo dicendo che se c’è una crisi politica la si affronta nelle sedi istituzionali non con spot, non in piazza…”.
Poi ai giornalisti che lo incalzano, perché in effetti non si è capita bene la linea di Italia Viva con domande come: si va avanti col premier Conte o no? “Nessuna pregiudiziale sul nome, nessuna pregiudiziale tranne solo una: non daremo mai vita a un governo con le forze sovraniste”.
E ancora: “Siamo pronti a tutto purché vengano accettate le nostre proposte”.
Poco prima, nel pomeriggio, Giuseppe Conte era salito al Quirinale da Sergio Mattarella che ha sottolineato la necessità di uscire velocemente da questa condizione di incertezza. Tornando a piedi a Palazzo Chigi il premier, intercettato dai cronisti: “Ho chiesto io il colloquio a Mattarella. Crisi di governo? Spero di no. Una crisi non sarebbe compresa dal Paese. Il governo può andare avanti solo col sostegno di tutte le forze di maggioranza – e poi – Il governo non può prendere un voto qua e uno là, serve una maggioranza solida; spero non si arrivi alle dimissioni delle ministre, lavoro su un patto di legislatura”.
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