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Rapporto novembre 2020

Dopo la risalita di ottobre, in provincia di Bergamo tornano a scendere le assunzioni

La variazione assoluta degli ultimi 12 mesi si porta a novembre a quota -847, interrompendo il parziale recupero

Le assunzioni di dipendenti, che a ottobre erano cresciute su base annua in misura apprezzabile (+9%), tornano in territorio negativo nel mese di novembre con una flessione del -6,8% (contro un dato regionale lombardo di -12,2%, fortemente influenzato dal calo del -18,7% delle assunzioni a Milano).

Le cessazioni riducono a -3,5% la distanza dai livelli di un anno fa. Le 10.721 assunzioni (erano 11.502 a novembre dell’anno scorso) e le 9.073 cessazioni (non lontane dalle 9.398 nel novembre 2019) generano un saldo mensile positivo (+1.648) ma inferiore a quello registrato nel corrispondente periodo del 2019 (+2.104).

La variazione assoluta degli ultimi 12 mesi si porta a novembre a quota -847, interrompendo il parziale recupero messo a segno a ottobre (-391) dopo la prolungata caduta tra aprile e settembre.

Generico gennaio 2021

Tra le tipologie contrattuali, le sole in crescita tendenziale a Novembre sono quelle in somministrazione (+20%), mentre risultano in flessione gli avviamenti con contratti a tempo determinato (-13%), in apprendistato (-28,5%) e con contratti a tempo indeterminato (-5,4%).

Aumentano le proroghe dei contratti a tempo determinato mentre diminuiscono le stabilizzazioni a tempo indeterminato.

Le assunzioni crescono su base annua in agricoltura e, di poco (+3%), nell’edilizia, mentre calano nell’industria (-7,6%) e nel commercio e servizi (-8,7%). In quest’ultimo aggregato rientrano due settori peculiari – la scuola (a prevalenza pubblica) e il lavoro domestico (in capo alle famiglie), entrambi fuori dal perimetro del mercato del lavoro delle imprese – che negli ultimi due mesi (ottobre e novembre) hanno registrato un incremento delle assunzioni in misura che va considerata con qualche cautela.

Generico gennaio 2021

Nella scuola contano le supplenze di docenti e personale ATA assunti, ancora a Novembre, per l’emergenza sanitaria.

Per quanto riguarda il lavoro domestico, il boom è dovuto alla regolarizzazione di Colf e badanti e più in generale all’emersione di attività di cura e servizio per le famiglie a seguito delle restrizioni e dei controlli sulla mobilità delle persone nei periodi di lockdown. Al netto di istruzione e lavoro domestico, il terziario registra a novembre una marcata caduta delle assunzioni (-20,9%) e la variazione complessiva delle assunzioni in provincia scende al -13,9%.

Misure restrittive della mobilità delle persone e delle attività di ristorazione, intrattenimento e commercio, sono state reintrodotte a Novembre per contenere la diffusione epidemica. Le assunzioni ne hanno immediatamente risentito: nei servizi di alloggio e ristorazione la diminuzione su base annua (-63,5%) è del tutto analoga a quella registrata a marzo 2020; altrettanto marcata la caduta nei servizi di intrattenimento; pesante anche la flessione nel commercio (-40,5%) e nelle altre attività dei servizi alle persone.

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Le tendenze settoriali sono sintetizzate dalle variazioni assolute dei dipendenti, stimate dai saldi tra le comunicazioni di avviamento e di cessazione: i valori a novembre restano positivi per agricoltura (+266) e costruzioni (+1.200), negativi nell’industria (-2.209). Nel restante macrosettore dei servizi il risultato, di poco negativo (-102), muta drasticamente se si escludono l’istruzione (+1.890) e il lavoro domestico (+2.083); in specifico peggiora nei servizi di alloggio e ristorazione (-2.040), nel commercio (-728), nelle attività di intrattenimento (-580) e negli altri servizi (-420).

Resta negativo nel trasporto e magazzinaggio (-326) e nella finanza (-309). Migliora nei servizi operativi alle imprese (+211), nei servizi professionali, tecnici e scientifici (+114), nell’insieme di sanità e assistenza sociale e nei servizi d’informazione e comunicazione.

Al netto di istruzione e lavoro domestico, la variazione assoluta dei dipendenti in provincia a novembre scende a -4.820, equivalente al -1,5% sullo stock di dipendenti privati extraagricoli, secondo l’osservatorio Inps, a fine novembre 2019.

Generico gennaio 2021
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