Nonostante fosse detenuto nel carcere di Bergamo per un omicidio, continuava a gestire lo spaccio di cocaina nel Comasco. La Procura ha chiesto il giudizio immediato per lui e la sua banda di albanesi scovata dai carabinieri di Mozzate (Como).
Secondo l’accusa, il gruppo avrebbe venduto chili di polvere bianca in oltre 200 cessioni a una settantina di clienti, da Olgiate Comasco fino a Tradate e a Monza.
I militari, al termine di un’indagine iniziata nel gennaio del 2018, avevano eseguito sette ordinanze di custodia cautelare a carico di altrettanti albanesi.
Tra loro un 34enne residente a Grassobbio, secondo gli inquirenti il capo della banda, che gestiva le attività direttamente dalla sua cella del carcere di Bergamo dove era detenuto dopo aver ucciso per errore un connazionale mentre giocavano con una pistola.
Gli altri sono residenti a Tradate (28 anni), Mozzate (due fratelli di 34 anni e 28 anni), Carbonate (41 anni), e ancora Mozzate (32 anni).
Nelle telefonate intercettate la droga veniva chiamata caffè, oppure birra, caramella o goal.
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