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L'inaugurazione

Curno, la nuova biblioteca dopo 23 anni di attesa: spiraglio di luce per la cultura fotogallery

Sabato mattino il simbolico passaggio degli ultimi 50 volumi dalla vecchia struttura alla nuova: su Facebook il "mea culpa" dell'ex vicesindaco Pedretti, che invita tutti a chiedere scusa ai cittadini per il ritardo.

Una lunga catena umana ha portato gli ultimi cinquanta volumi dalla vecchia sede alla nuova biblioteca di via IV Novembre a Curno, intitolata a Rita Levi Montalcini: un momento simbolico che, nella mattinata di sabato 9 gennaio, ha dato il via alla cerimonia di inaugurazione.

Una struttura dalla storia travagliata che vede finalmente la luce dopo 23 anni, duranti i quali il susseguirsi delle amministrazioni comunali ha sempre visto rinviarne il completamento e l’apertura: progettata dagli architetti Marco Casamonti e Giovanni Polazzi dello studio fiorentino Archea, è stata realizzata dalla Viola Srl e poi oggetto di manutenzioni straordinarie da parte della Viacom.

Ma il fatto che il progetto sia arrivato al traguardo in piena pandemia è anche un messaggio di speranza, soprattutto per il periodo ancora più complicato che sta vivendo il mondo della cultura in generale.

Presenti il viceministro all’Economia Antonio Misiani, la deputata del Pd Elena Carnevali, il consigliere provinciale con delega alla Cultura Romina Russo e i sindaci del presidio territoriale, oltre che agli assessori e i consiglieri comunali di Curno.

biblioteca curno

“Oggi, 9 gennaio 2021, dopo un percorso lungo e accidentato iniziato nel 1997 consegniamo alla comunità di Curno la nuova biblioteca dedicata a Rita Levi Montalcini e il nuovo auditorium a Fabrizio De Andrè – ha sottolineato nel suo discorso di inaugurazione il sindaco Luisa GambaIl ruolo sociale della biblioteca è fondamentale allo sviluppo della vita democratica e di una cittadinanza attiva e consapevole, soprattutto nel mondo contemporaneo dove l’informazione e la cultura sono in mano ai colossi del web che possiedono social e motori di ricerca. Il sapere delle biblioteche invece è di tutti”.

Nella nuova struttura da quasi 2mila metri quadrati ecco allora che trovano posto 9.500 libri per ragazzi, 27.600 libri per adulti, mille dvd, 30 tra giornali e rivisti consultabili giornalmente e gratuitamente: “Grazie alla fibra ottica sarà possibile navigare gratuitamente online da due postazioni – aggiunge il sindaco – Ma abbiamo pensato a spazi per lo studio usufruibili anche la sera, per venire incontro alle esigenze di tutti. Non ci siamo dimenticati dei più piccoli, ai quali è dedicata una parte della struttura nella quale potranno conoscere il piacere della lettura e fare esperienze sensoriali. Una biblioteca pubblica deve poter far leggere tutti, così abbiamo attrezzato uno spazio per la comunicazione aumentativa”.

C’è, infine, l’auditorium da 170 posti a sedere: “Uno spazio atteso a Curno – conclude Gamba -, per le conferenze, le letture, gli spettacoli. Lo inaugureremo ufficialmente quando le norme sanitarie ce lo consentiranno. Desideriamo ora che, sempre quando sarà possibile, la cittadinanza partecipi il più possibile: ci impegneremo da subito affinchè questi siano luoghi vissuti dalla comunità, invitando agli incontri e alla costruzioni di spazi permanenti di collaborazione e per la nascita di nuovi percorsi”.

Dell’inaugurazione ha parlato con un lungo post su Facebook anche Roberto Pedretti, ex vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici di Curno quando nacque il progetto: “Ne è passato del tempo. Ventitré anni. Eravamo dei visionari forse un po’ pazzi. Leone Zanchi ed io, dopo aver visto il progetto di quello che allora era lo StopLine, nella convinzione che Curno avesse bisogno di una Biblioteca Auditorium, interpellammo i progettisti dello studio Archea di Firenze. Marco Casamonti e Giovanni Polazzi. Decidemmo l’ubicazione di tale progetto, convinti che quell’area prospiciente le scuole medie sarebbe stata il perno di un polo scolastico educativo. Fu da subito un bel progetto, anche se ostacolato da molti di coloro che ritenevano inviolabile il comparto scolastico. Allora con l’amministrazione di cui facevo parte, avevo la possibilità di poter decidere e lavorare con serenità. Un’opera che in due anni doveva essere completata. Nel secondo mandato da amministratore di Curno, dopo il 1997, iniziarono i problemi, più legati a scelte politiche da me non condivise che alla precisa volontà di ultimare l’opera. Si arrivò, dopo una parentesi di un’altra Amministrazione, per certi versi poco incline a vedere l’opera ultimata, al 2007. Tornai in campo, convinto di poter finalmente vedere l’opera ultimata, ma anche allora, prevalsero gli interessi politici di chi in Giunta con me, aveva interessi ‘diversi’ ed il completamento dell’opera era visto (da piccoli uomini ciechi), come un mio personale successo, quando invece lo sarebbe stato per i cittadini di Curno. Fu così che ancora una volta l’opera venne fermata. Non fui capace io? Forse. La mia incapacità fu quella di circondarmi di nani politici, dimostrai i miei limiti, lo ammetto. Cambiò l’amministrazione nel 2012 e per arrivare ad oggi son passati ancora nove lunghi anni prima di vedere questo progetto a disposizione dei Cittadini. Tutti noi, io per primo, ma tutti coloro che hanno amministrato in questi 23 anni devono chiedere scusa ai cittadini. Non ci sono meriti oggi, mi perdoneranno coloro che oggi amministrano Curno, ci sono solo quelle doverose scuse che ognuno di noi deve rendere in tempi e modi diversi, perché ha perso, talvolta in maniera ‘criminale’, tempo e denaro per un’opera pubblica che è certamente stata un cattivo esempio di come deve essere la buona politica”.

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