• Abbonati
La proposta

“Per le donne vittime di violenza aziende ed enti pubblici riservino posti di lavoro”

Aiuto Donna Bergamo lancia un appello che è di fatto "l'unico modo per far uscire una donna da una spirale di violenza e dolore, garantire casa e lavoro"

Il 2020, l’anno del Covid, dietro le porte di alcune abitazioni è stato un lungo periodo di reclusione e di violenza domestica. Anche in Bergamasca.

II Centro Antiviolenza dell’Associazione Aiuto Donna sul territorio di Bergamo e provincia è testimone, infatti, di un andamento progressivo ed esponenziale di casi di violenza sulle donne dopo il lockdown di marzo 2020.

Nel 2020, 602 donne si sono rivolte alle 5 sedi operative di Bergamo, Dalmine, Seriate, Vigano San Martino e Terno D’isola. In particolare: 302 rete di Bergamo e Dalmine, 170 rete di Seriate e Vigano, 127 rete di Terno d’Isola. Il dato del 2020 conferma il trend del 2019 che registrava circa 600 contatti. Il crollo delle telefonate durante il lockdown è stato allarmante in tutta la nostra provincia: le donne hanno realmente ricominciato a chiedere aiuto dal mese di maggio. Durante il periodo più restrittivo si sono rivolte alla rete  solo donne che avevano già conosciuto i centri e avviato un percorso di uscita.

“Questi dati sono stati ampiamenti diffusi e ricordati nella giornata contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, ma, come tutti gli anni, i grandi discorsi, slogan e propositi si esauriscono in ventiquattro ore. Mancano vere risposte concrete e immediate che contribuiscano ad accompagnare le donne e i suoi figli verso l’autonomia“, racconta Oliana Maccarini, presidentessa dell’associazione Aiuto Donna di Bergamo.

Casa e lavoro. Questi sono i due elementi imprescindibili per rendere reale la rinascita di una donna distrutta, lacerata, sfiduciata e spaventata verso la vita e i rapporti umani.

“Si tratta di un percorso molto lungo e doloroso che certamente non si conclude con il dirottare la donna in una delle nostre case protette. Se arriva a quel punto significa che ha già intrapreso un viaggio estremamente coraggioso, certo, ma non si ferma lì: quello è solo un punto di partenza che deve continuare aiutando la donna a trovare un lavoro e una casa per lei e la sua famiglia. Ma le difficoltà sono molteplici, lo sappiamo bene, come per tutti, ma per una donna vittima di violenza un tetto sulla testa e un’occupazione sono l’unico modo per uscire dalla spirale della violenza e della paura: se mancano questi due elementi il percorso di sostegno e rinascita rimane spezzato a metà e, sotto certi aspetti, inconcludente”, continua Maccarini.

É con questi presupposti che l’associazione Aiuto Donna vuole lanciare un appello alle realtà pubbliche e private presenti sul territorio bergamasco: fare una politica interna alle proprie realtà lavorative per fare in modo che venga riservato un posto di lavoro ad una donna vittima di violenza, così come è per le categorie protette. 

“Con le nostre risorse riusciamo ad aiutare nella ricerca di casa e lavoro solo poche donne, ma serve molto molto di più. E non basta un intervento emergenziale, una tantum, il Comune e le altre realtà istituzionali sono sempre presenti nell’affrontare l’emergenza, ma serve una struttura radicata nel territorio e uno schema di protezione efficace e immediato che garantisca un alloggio e un posto di lavoro. E l’unico modo per farlo è che si faccia davvero rete. L’appello che faccio come associazione alle realtà pubbliche e private della Bergamasca non è una richiesta di carità, ma di prendere una posizione e di farsi carico di una spirale di dolore che non può fermarsi da sola”.

“Noi ci siamo e ci saremo sempre, ma abbiamo bisogno d’aiuto. Servono certezze per non avere più paura e per far smettere di pensare a una donna vittima di violenza che questa sia l’unica vita che possa meritare”, conclude Maccarini.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
violenza di genere
La svolta
Uomini che picchiano le donne: per loro c’è un percorso, ora riconosciuto dalla Questura
Giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne: a Bergamo la mostra "Basta"
L'iniziativa
Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne: la mostra “Basta”
violenza contro le donne
Il 25 novembre
Donne, oltre 300 chiamate d’aiuto: a Bergamo bandiera a mezz’asta
Violenza sulle donne nelle valli Brembana e Imagna: in aumento dopo lockdown
I dati
Violenza sulle donne nelle valli Brembana e Imagna: in aumento dopo lockdown
violenza donna (Foto Sydney Sims da Unsplash)
Eleonora zaccarelli
“Ogni giorno subiamo violenze. Donne, capiamo quanto valiamo”
violenza ragazza
Giornata violenza sulle donne
Violenze tra le mura domestiche, 3 donne uccise e 450 denunce da inizio anno
Scarpe rosse
La storia
Laura, uscita dalla violenza: “Donne, l’autonomia aiuta, non rinunciate al lavoro”
tornio infortunio lavoro
Rapporto novembre 2020
Dopo la risalita di ottobre, in provincia di Bergamo tornano a scendere le assunzioni
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI