Prima l’invito del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel discorso di fine anno ha rimarcato l’importanza di vaccinarsi contro in Covid 19.
Poi l’invito di Maurizio Viecca, primario dell’ospedale Sacco di Milano, ai politici di farsi fotografare mentre fanno il vaccino anti-Covid per essere di esempio a tutti i cittadini.
I politici bergamaschi accolgono volentieri questa sollecitazione, ma con delle precise indicazioni, la prima: occorre diffondere informazioni chiare, corrette e semplici che rassicurino i cittadini. La seconda: “Prima si pensi alle persone più fragili come gli anziani e gli over 65 e le persone più esposte al virus”.
“Il vaccino? Lo farò ma non voglio scavalcare la fila – afferma l’onorevole leghista Daniele Belotti -. Anzi se serve sono anche disposto a lasciare il mio posto, quando toccherà a me, a chi avesse urgenza o fretta di farlo. Aspetto con tranquillità il mio turno, ma ritengo importante che la gente lo faccia per poter tornare al più presto a una vita normale”.
“Ritengo che il vaccino sia una grande opportunità e che la ricerca abbia compiuto una grande opera. Per questo la campagna dovrà essere a tappeto e gratuita per tutti. Naturalmente io sono pronta. Ma ritengo che prima sarebbe doveroso dare la precedenza a chi ne ha più diritto, come ha detto anche il Presidente della Repubblica”. così la senatrice Alessandra Gallone di Forza Italia.
“Il buon esempio è giusto chiederlo ai politici, così come ai personaggi pubblici per una buona causa. Ed è giusto anche darlo il buon esempio – sottolinea Andrea Tremaglia di Fratelli d’Italia -. Non so se basta, la vicenda del presidente della Campania De Luca per esempio ha sortito altre polemiche, o se davvero dobbiamo affidarci a Fedez o Ferragni per capire l’importanza di sottoporsi a questo vaccino. Mi permetto di dire che prima dei politici lascerei spazio alle fasce di popolazione più fragili, come gli anziani in particolare quelli nelle Rsa che sono stati i soggetti più colpiti in questo ultimo anno, e i professionisti più esposti al contagio come coloro che lavorano nella sanità. Ho 33 anni e sono un politico, mi darei sicuramente da fare per sostenere una campagna mediatica fatta bene e che arrivi a tutti per far comprendere la certezza medica di questo vaccino, come è nato e perché è stato realizzato in così poco tempo. Non credo siano tutti No Vax, però mi si permetta di dire che negli ultimi mesi una parte della comunità scientifica non è stata chiara e coerente. Ora occorre chiarezza sull’informazione, accessibilità ai vaccini e velocità: prima lo facciamo, prima torniamo tutti ad una normalità”.
“Non avrei problemi nel sottopormi al vaccino o a fare da testimonial perché le persone si sottopongano ad esso – spiega Dario Violi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle – essendo iperimmune sto continuando a donare il plasma per la sperimentazione, l’ultima volta la vigilia di Natale, quindi mi pare totalmente inutile”.
“Certo che lo farò. Senza timori e rispettando il calendario vaccinale del ministero quindi quando sarà “il mio turno” – risponde l’onorevole Elena Carnevali del Partito Democratico -. L’attesa dell’ok da parte di Ema al vaccino di Astrazeneca , autorizzazione già rilasciata in altri Paesi, è sintomo di rigorosa attenzione e scrupolo ai dossier ed ai risultati su sicurezza ed a efficacia, già praticata sui vaccini che stiamo offrendo in Italia. Ed è una grande opportunità per la salute collettiva, oltre che per quella individuale. Raggiungere presto l’immunità di gregge è fondamentale per tornare presto alla socialità e alla ripresa più equa e più giusta”.
“Condivido gli appelli ai politici che diano il buon esempio – conclude Niccolò Carretta, consigliere regionale di Azione -. Il vaccino contro il Covid è sicuro e serve a proteggere noi stessi e soprattutto i più deboli vicino a noi. Appena possibile lo farò e spero che possa essere di esempio rassicurante soprattutto per i più giovani”.
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