“In Lombardia arriveranno entro la fine di gennaio 492.570 dosi di vaccino anti-Covid”. Lo ha scritto Regione Lombardia il 2 gennaio scorso, spiegando che “dopo l’avvio simbolico durante il ‘Vaccination-Day’ di domenica 27 dicembre, che ha visto la consegna delle prime 1620 dosi, il Piano strategico per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 entra nella fase operativa vera e propria”.
Ma in Lombardia la somministrazione del vaccino prodotto da Pfizer viaggia ancora a rilento.
I dati resi pubblici lunedì 4 gennaio dal ministero della Salute sulle dosi già somministrate in rapporto a quelle consegnate in tutta Italia (quasi 470mila) vedono la nostra regione agli ultimissimi posti: la Lombardia ha infatti ricevuto 80.595 dosi e ne ha somministrate 3.126, meno del 4%.
Peggio hanno fatto solo il Molise (1,7%), la Sardegna (3%) e la Calabria (3,5%).
Tra le regioni più attive, invece, si registrano il Lazio, che ha usato il 48,7% delle dosi ricevute, il Veneto (40,6%), la Toscana (37,8%) e la Basilicata (37,4%). Ottimo anche il lavoro della Provincia Autonoma di Trento, che ha somministrato 2.726 delle 4.975 dosi arrivate da Pfizer (quasi il 55%).
Intanto nella Bergamasca è iniziata lunedì 4 gennaio la somministrazione del vaccino anche agli ospedali di Seriate e Alzano Lombardo: tra i primi a ricevere le dosi il professor Fabio Pace, direttore Uoc endoscopia digestiva di Seriate, e Roberta Belotti, infermiera ad Alzano.
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