• Abbonati
A cura di

Take care

Coronavirus

Nel V-Day vaccinati contro il Covid19 anche i primi operatori sanitari di Habilita

Lo hanno ricevuto il responsabile del personale riabilitativo ambulatoriale Alberto Maffi di Habilita Ospedale Faccanoni di Sarnico e Alex Rivola, oss in Habilita RSD di Albino

Anche Habilita ha partecipato attivamente al V-Day, la giornata in cui è stato inoculato a 50 operatori sanitari del nostro territorio il vaccino contro il Covid19. Sono stati 2 i rappresentanti del gruppo sanitario Habilita a riceverlo: il responsabile del personale riabilitativo ambulatoriale Alberto Maffi di Habilita Ospedale Faccanoni di Sarnico e Alex Rivola, oss in Habilita RSD di Albino.

vaccinazione covid habilita
Vaccinazione Covid

La vaccinazione si è svolta presso l’Ospedale di Alzano Lombardo. Una scelta simbolica, visto che si tratta del presidio all’ingresso della Valle Seriana, l’area tra le più colpite al mondo dalla pandemia. Abbiamo chiesto ad entrambi di raccontare le loro esperienza.
“Per quanto mi riguarda, – spiega Alberto Maffi – ho avuto la comunicazione proprio la vigilia di Natale e per me è stato il più bel regalo che potessi ricevere. I tre sentimenti che ho provato e sto provando tuttora sono di orgoglio, di speranza e di fiducia”.

Puoi spiegarci?

Innanzitutto sono orgoglioso per essere stato scelto tra i primi 50 professionisti sanitari simbolo della lotta al Covid nella provincia di Bergamo. L’ospedale di Sarnico e, più in generale, tutto il gruppo Habilita è stato in prima linea in questi 10 mesi di battaglia contro il Covid. Ora, finalmente, dalla trincea si vede una nuova luce. È la speranza di un ritorno alla normalità che voglio condividere con tutti i miei colleghi (che verranno vaccinati nelle prossime settimane). Ritengo che vaccinarsi, da parte degli operatori sanitari, dovrebbe essere un obbligo morale anche per infondere fiducia nei nostri pazienti e nei nostri utenti. Io lo vedo anche come un atto d’amore verso noi stessi, i nostri cari e le comunità in cui viviamo: un messaggio di civiltà e coerenza nei confronti del prossimo.

Ha avuto qualche timore nel ricevere il vaccino per il Covid?

Non ho avuto alcun timore proprio perché ho interpretato la “V” del V-Day come Voglia di tornare ad una normalità che ci manca da troppo tempo. Il mio sentimento è quindi quello di fiducia e speranza; nessun timore.

Come ha vissuto il periodo della scorsa primavera?

È stato un periodo molto difficile e molto particolare in quanto la terra di Bergamo è stata colpita duramente e abbiamo purtroppo toccato con mano la sofferenza e la morte. Io sono poi stato a capo della Utes (Unità Territoriale di Emergenza Sanitaria) dei 12 paesi del Basso Sebino e ho quindi passato 10 mesi molto complicati. Ora finalmente possiamo vedere un po’ di luce e di speranza all’orizzonte. Questo, naturalmente, non potrà mai cancellare ciò che ci siamo lasciati alle spalle. Penso però che sia importante portare a casa anche gli insegnamenti che questa esperienza ci ha lasciato. In Ospedale abbiamo modificato il nostro modo di lavorare, abbiamo messo in atto delle modalità applicative nuove e ci siamo adeguati ai nuovi contesti: abbiamo dovuto cambiare sia la gestione degli spazi che dei tempi a livello di riabilitazione dei pazienti. Quello che abbiamo passato non possiamo cancellarlo, ma mi auguro che il nuovo anno porti un po’ normalità e di ottimismo perché tutti noi ne abbiamo bisogno.

Alex Rivola
Alex Rivola

Anche Alex Rivola, Oss di Albino si è detto particolarmente felice di aver ricevuto il vaccino in occasione del V-Day. “Sono onorato che abbiano scelto me. Siamo di fronte a quello che dovrebbe essere il momento fondamentale per iniziare a vedere la fine del tunnel. Sono convinto che dovrebbero sottoporsi tutti al vaccino, sia per rispetto di noi stessi che degli altri. Considerando poi l’utenza degli ospiti nella nostra RSD, delle loro fragilità, è giusto che tutti noi diamo l’esempio. Dobbiamo essere i primi ad essere sicuri di non rappresentare un pericolo per i nostri ospiti”.

Ha mai avuto dubbi sul vaccino?

No, anzi. Io sono sempre stato convinto di farmi vaccinare non appena ci fosse stata l’opportunità.

Come ha vissuto il momento più difficile della pandemia la scorsa primavera?

Dal punto di vista lavorativo è stato un vero tour de force. Mesi vissuti sempre con la paura di contagiare o essere contagiati. Ci siamo attenuti nel modo più stretto alle regole e questo ci ha salvato. Abbiamo chiuso subito e fortunatamente i nostri ragazzi non ne hanno risentito. Dal punto di vista personale è stata molto dura. Non mi sarei mai immaginato di vivere una situazione del genere nel 2020. Siamo stati bravi e coraggiosi, come del resto sono i bergamaschi: abbiamo reagito bene e ora speriamo che l’incubo sia arrivato alla fine. Mi auguro solo che la gente segua il nostro esempio e si vaccini: anche la storia ce lo insegna; le malattie più gravi sono state sconfitte grazie alle vaccinazioni.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
Più informazioni
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI