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La testimonianza

Terremoto in Croazia avvertito a Bergamo: “Disastroso, gente in strada e spaventata”

La testimonianza di Angela Bilic, referente a Sebenico del progetto Unesco che ha reso le mura venete di Bergamo patrimonio dell'umanità

L’ultima settimana del 2020 è iniziata con copiose nevicate e con diverse scosse di terremoto percepite in tutto il territorio bergamasco.

La prima, poco dopo mezzogiorno di martedì 29 dicembre, ha avuto il suo epicentro nella zona di Petrinja, in Croazia, a 44km dalla capitale Zagabria, dove si parla di una magnitudo di circa 6.4 ed è stata avvertita con chiarezza anche in Bergamasca.

“Questo terremoto arriva dopo un altro forte sisma di magnitudo 5 sempre a Petrinja. Si tratta di una zona molto povera della Croazia che mai veramente si è ripresa dal conflitto jugoslavo: e ora questi terremoti. La città è completamente distrutta, gli edifici sono crollati, la gente ha paura ed è in strada. É stata accertata la morte di una ragazzina di 12 anni, ma si continuano a cercare altri corpi”, racconta Angela Bilic, referente a Sebenico del progetto Unesco che ha reso le mura venete di Bergamo patrimonio dell’umanità.

Bergamo e la Croazia, così indissolubilmente legate da quel 9 luglio 2017, la data in cui l’Unesco, da Cracovia in Polonia, ha deliberato per inserire il sito seriale transnazionale “Opere di difesa veneziane tra il XVI e XVII secolo: Stato da Terra – Stato da Mar occidentale” nell’elenco dei patrimoni dell’umanità. Una lunga linea tra terra e mare che ha unito le fortificazioni veneziane di Bergamo, Peschiera, Palmanova, Sebenico e Zara in Croazia e Cattaro in Montenegro.

“C’è tanto terrore anche a Zagabria, la capitale, dove anche lì sono stati registrati ingenti danni. La gente è sfollata da lunedì dopo la prima scossa ed è spaventata. Anche mio fratello è tra di loro, insieme a suo figlio di due anni e sua moglie. Si teme per la notte e le rigide temperature, tutti sono al lavoro per cercare di trovare una soluzione per le numerose famiglie che hanno dovuto abbandonare la propria casa visto che sono previste ulteriori scosse”, continua a raccontare Angela da Sebenico, località, insieme a Zara, membro della parte croata del sito Unesco.

A Preinja e in alcune zone di Zagradia si sono interrotte l’elettricità e le linee telefoniche. Per precauzione è stata anche fermata la centrale nucleare di Krsko in Slovenia.  Il sindaco di Zagabria, Milan Bandic, ha chiesto ai suoi concittadini di non utilizzare le auto per tenere libere le strade ai servizi di emergenza intervenuti dopo lo scossa di terremoto e perché possano “ripulire tutto il prima possibile”.

“Siamo molto spaventati, ma, ancora una volta, nell’emergenza posso vedere la forza della comunità europea. Tutti si sono subito prodigati per aiutarci e questo mi riscalda il cuore. In questi momenti si vede quanto essere uniti sia l’unica nostra arma contro un anno terribile e disastroso per tutti. L’Unesco ci ha unito e ora grazie a questo legame ci sentiamo meno soli, facendoci forza anche questo niente sembra andare bene”, ha concluso Angela.

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