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Da Bruxelles ipotesi sui tempi di approvazione della nuova politica agricola comune

Bolis (Confai): Una politica agricola sempre più verde, fortemente orientata verso sostenibilità e incremento della biodiversità

“Sarà una politica agricola sempre più verde quella che l’Unione Europea si appresta a sancire nei prossimi mesi in vista della nuova programmazione 2023-2027, con un’attenzione sempre più concentrata sull’interazione tra il settore primario e il cosiddetto Green Deal europeo per l’ambiente”: questo il commento di Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, in riferimento ai presunti tempi di approvazione della nuova Pac diffusi nei giorni scorsi dalle istituzioni comunitarie nel quadro di riunioni istituzionali (Gruppo di Dialogo) con rappresentanti delle categorie professionali e della società civile.

Le istituzioni europee coinvolte nella definizione legislativa della prossima politica agricola comune (Pac) – Commissione, Consiglio e Parlamento Europeo – dovrebbero pervenire ad un accordo finale entro aprile 2021. Successivamente si darà corso alla pubblicazione dei  regolamenti di base e della legislazione accessoria entro il prossimo autunno.

“Tra gli obiettivi che l’Unione Europea sta fissando concretamente in vista dell’attuazione della nuova Pac – sottolinea Bolis – rientrano indubbiamente quelli della riduzione nell’utilizzo dei prodotti fitosanitari e dei fertilizzanti, dell’aumento della superficie dell’agricoltura biologica e dell’utilizzo del 10% della superficie agricola per migliorare la biodiversità e le condizioni generali del paesaggio. Si tratta di obiettivi ambiziosi che implicano fin d’ora una profonda riflessione sulle strategie di politica locale e imprenditoriali che occorrerà mettere in atto in riferimento a queste linee d’azione”.

“Una volta approvato l’intero iter legislativo comunitario – fa notare il direttore di Confai Bergamo Enzo Cattaneo – ciascun paese membro dell’UE dovrà presentare un Piano strategico nazionale della Pac 2023- 2027, entro il 1° gennaio 2022. Il piano, a sua volta, sarà soggetto all’approvazione da parte della Commissione Europea. Ogni Stato membro avrà un certo margine di manovra nel quadro delle direttrici fondamentali indicate dalle istituzioni di Bruxelles: è pertanto indispensabile che a livello nazionale e regionale vi sia un pieno coinvolgimento delle istituzioni in un percorso di accompagnamento di fronte alle innumerevoli sfide che il settore agricolo si troverà ad affrontare”.

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