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Distanze

Cuori temprati e occhi bagnati: l’amore ai tempi del Covid

È stato un anno duro anche per l’amore, un anno che ha allontanato fisicamente delle coppie ma non i sentimenti e che ancora ora, in alcuni casi, rende difficoltoso il ricongiungimento tra fidanzati

Innamorarsi è una delle note più incantevoli dello spartito della nostra vita; ci sembra di vivere un sogno ad occhi aperti, amori tanto intensi da sentir l’esigenza di alzare lo sguardo con l’astratto desiderio di ringraziare, poiché quella magia sta proprio capitando a noi. Contestualizzare queste meravigliose emozioni nel 2020 è moralmente estenuante, poiché il Covid ci ha prosciugato l’anima. Portiamo con noi vuoti incolmabili per addii a persone care che hanno raggiunto il cielo, abbiamo perso posti di lavoro, abbiamo rinunciato a viaggiare, vedere amici del cuore, praticare gli sport che amiamo e, infine, ciascuno di noi si è trovato costretto a rinunciare alla persona che occupa il tassello più coinvolgente dei nostri cuori: la ragazza di cui sono innamorato, le ragazze di cui siete innamorati.

Milioni di storie d’amore sono messe a dura prova da quella distanza maledetta, prima irrilevante, oggi incolmabile. Siamo stati chiusi nelle nostre case, nei nostri comuni, nelle nostre regioni, nelle nostre solitudini, non potendo raggiungere la persona che dava un senso alle nostre giornate. Alleviamo la distanza con telefonate e videochiamate, ma la tristezza, anziché dissolversi, si consolida. Sentirsi o vedersi attraverso un display è come ammirare un panorama mozzafiato da una cartolina o poter appena bagnare le labbra da una sorgente d’acqua cristallina. La nostalgia ci bussa alla porta in ogni sua sfumatura, quella nostalgia che ci accompagna, come un’ombra, nelle nostre piatte giornate. Ci mancano mille sensazioni, profumi e colori, con tanta amarezza addosso; amarezza di non poterle più consolare, senza distogliere lo sguardo dai loro volti; nostalgia di non poterci più sciogliere come ghiaccioli al sole nel vederle sorridere e stupirci ogni volta che ci perdiamo nei loro occhi. Ci manca vedervi ridere, ballare, truccarvi, commuovervi, provare vestiti, ci manca prendervi per mano, abbracciarvi, stringervi forte.

Non possiamo più progettare, condividere, sognare insieme, trovati costretti a trasformare i nostri orizzonti oceanici in misere pozzanghere ingrigite.

Ci scopriamo fermi a fissare il vuoto, volgendo in buio il mondo che ci avvolge.

È un periodo dannatamente complicato, per cui dobbiamo tirare fuori ogni granello di forza che possediamo, trasmettendo loro serenità, sicurezza, amore, stabilità… è in queste circostanze che si pesano le anime degli uomini.

Possiamo solo, feriti e stanchi, vivere queste nostre storie, sino all’ultimo istante, dando tutto noi stessi, sperando in un domani migliore, perché “È meglio amare e perdere, che vincere e non amare mai”.

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